Con l’introduzione a novembre, da parte del fornitore di circuiti integrati Dialog Semiconductor, del SoC (system-on-chip) DA14531, anche le applicazioni embedded in cui, fino ad oggi, sarebbe stato proibitivo integrare la connettività wireless, per la difficoltà di soddisfare requisiti in termini di dimensioni, alimentazione, costi, entrano a far parte della Internet of Things; e, tra queste, il crescente mercato dei dispositivi medicali connessi: lo sottolinea la stessa società, che considera il dispositivo, conosciuto anche come SmartBond TINY, il più piccolo e il più efficiente SoC Bluetooth 5.1 esistente sul mercato.
L’obiettivo di questo SoC BLE (Bluetooth Low Energy) è indirizzare la prossima espansione del mercato IoT, previsto crescere con oltre un miliardo di nuovi device. Con SmartBond TINY, dichiara Dialog, il costo dell’aggiunta della funzionalità BLE a un’applicazione può scendere fino a 0,50 dollari, su volumi elevati. E ciò grazie a dimensioni del package (2,0 mm x 1,7 mm) del dispositivo che si riducono della metà rispetto alle soluzioni attuali; all’elevato livello d’integrazione del SoC, che richiede solo sei componenti esterni passivi; al singolo generatore di clock, e a un sistema d’alimentazione in grado di utilizzare la metà dell’energia assorbita da dispositivi precedenti, come DA14580.
Altra caratteristica da citare, il convertitore DC-DC integrato in DA14531, che abilita differenti tensioni di funzionamento (da 1.1 a 3.3V), e “rende il chip adatto a operare con batterie di piccole dimensioni”, spiega Adrie van Meijeren, Product Marketing Group Manager della Low Power Connectivity Business Unit di Dialog Semiconductor. Queste ultime possono essere piccole batterie monouso all’ossido d’argento, batterie zinco-aria, o anche le ‘printable batteries’, richieste per le applicazioni in alti volumi, tra cui, ad esempio, i dispositivi medicali connessi, come inalatori, dosatori medicinali, glucometri.