Anche se il il mercato dei semiconduttori nel 2012 ha subito una contrazione dell’1%, la spesa in ricerca e sviluppo delle aziende operanti in questo comparto è aumentata del 7%, raggiungendo quota 53 miliardi di dollari. Ciò corrisponde, secondo i più recenti dati forniti da McClean report, al 16,7% del totale del fatturato del settore dei chip, il più alto livello raggiunto dopo il picco del 17,5% toccato negli anni 2008 e 2009.
Per oltre 3 decadi la percentuale delle spese in ricerca e sviluppo rispetto al fatturato è andata aumentando a causa dei crescenti costi legati allo sviluppo di IC complessi e alla creazione di tecnologie di processo sempre più sofisticate. Si è passati – sempre come rapporto spese R&D/fatturato – dal 5/8% degli anni ’70 e ’80 al 10/12% degli anni ’90 al 15% e oltre nell’ultimo decennio.
Non tutte le società hanno seguito lo stesso trend. Il rapporto R&D/fatturato per Samsung, dopo il picco del 25% nel 2001, è sceso all’8% nel 2010 e da allora è rimasto sostanzialmente stabile. D’altra parte buona parte del business di Samsung è legato alle memorie Dram e Flash, ovvero componenti di tipo commodity.
Intel, dal canto suo, sviluppa microprocessori avanzati su dispositivi logici alquanto sofisticati, quindi una forte spesa nelle attività di ricerca e sviluppo fa parte del suo modello di business. Nel 2012 Intel ha speso in R&D 10,1 miliardi di dollari, 7 volte più di Qualcomm. Per quanto concerne TSMC, la spesa in ricerca e sviluppo è crescita in media del 25% nel periodo 1998-2012, mentre nello stesso perido di tempo l’incremento del fatturato è stato del 25%.