Nel 2017, Samsung è diventata il primo produttore di chip al mondo e dopo aver rilasciato gli ottimi risultati finanziari del 2017, e sembrerebbe intenzionata a produrre chip anche per minare criptovalute come Bitcoin ed Ether.
Arrivata dopo insistenti indiscrezioni delle ultime settimane, la conferma di un portavoce coincide con l’annuncio di risultati del quarto trimestre 2017, trainati proprio dal successo di chip per schede di memoria e smartphone Samsung.
Un portavoce del colosso sudcoreano ha dichiarato a The Bell che tutto sarebbe pronto per la produzione di massa di un ASIC (Application Specific Integrated Circuit) commissionato da una realtà cinese.
Samsung scommette dunque sul fenomeno Bitcoin con la produzione su larga scala di chip per le criptovalute. Senso dell’operazione è fornire la complessa tecnologia necessaria a “coniare” e “mettere in circolazione” le monete virtuali.
La sfida sarà quindi ora con le compagnie cinesi Bitmain, produttore di chip per valute virtuali, che da solo detiene il 70% del mercato e Canaan Creative.
Samsung ha menzionato nella sua ultima relazione finanziaria che si prevede che l’aumento delle vendite di questi chip contribuirà ai suoi guadagni quest’anno. Le criptovalute utilizzano i computer per risolvere complessi enigmi matematici e questi computer richiedono chip sempre più efficienti per alimentarli.
La compagnia coreana ha dunque deciso di puntare sul settore delle criptovalute, il cui successo in questi ultimi mesi ha generato un’enorme richiesta di schede grafiche. Infatti, negli ultimi tempi i prezzi delle GPU (Graphic Processing Unit) di fascia alta sono lievitati.
Sebbene quello delle criptovalute sia un mercato in crescita, secondo alcuni analisti questo ambito contribuirà alle vendite totali in modo molto marginale, nell’ordine dell’1%.