Con una crescita del 20% nei ricavi delle vendite dei Mems, Robert Bosch è in cima alla ‘TOP 100 Mems’, la classifica dei produttori di Mems stilata da Yole Développement e riferita al 2014.
Secondo Yole, trainati dai sensori Mems per smartphone e dai sensori di pressione, i ricavi di Robert Bosch in ambito Mems sono aumentati del 20% nel 2014, fino a 1,2 miliardi di dollari. Il divario tra Robert Bosch e STMicroelectronics, seconda classificata, è di oltre 400 milioni di dollari in questo contesto.
“Le prime cinque in classifica sono sempre le stesse socieità dello scorso anno, ma oggi Bosch detiene un terzo di quanto totalizzano tutte insieme le prime cinque del settore”, spiega Jean-Christophe Eloy, presidente e CEO di Yole Développement.
Nella classifica spiccano, tra le altre, Avago, con un aumento del 23% (quasi 400 milioni di dollari) e Qorvo (ex TriQuint) con un incremento del 141%, per circa 350 milioni di dollari. Una crescita rilevante anche per InvenSense, con un aumento del 32%, a 329 milioni di dollari.
Accelerometri, giroscopi e magnetometri non sono gli unici dispositivi che hanno contribuito alla crescita delle società attive in ambito Mems. I sensori di pressione hanno fatto la loro parte nei settori automobilistico e consumer. In particolare, Freescale ha visto un aumento del 33% grazie al sistema Tire Pressure Monitoring Systems (TPMS) per il settore automobilistico.
Tempi duri per le storiche aziende attive nel settore stampanti a getto d’inchiostro, con ricavi in diminuzione. Tuttavia, vi sono nuovi mercati su cui puntare. Anche se finora limitato alle stampanti consumer, la tecnologia Mems è infatti destinata a espandersi in ufficio e mercati industriali come sostituto per tecnologia di stampa laser e inkjet.