Da un’indagine di reichelt elektronik condotta dall’Istituto di ricerca OnePoll su un campione di 1.000 aziende europee – tra cui 250 aziende in Italia – durante il mese di aprile 2022, emergono i principali timori legati alla situazione di approvvigionamento energetico e l’impatto in termini di redditività
Il 78% delle aziende intervistate su scala europea dichiara che l’aumento dei prezzi dell’energia ha già avuto un impatto notevole sulla redditività aziendale e soltanto il 10% di esse non ne è stato coinvolto. I dati emersi dalla ricerca condotta dall’Istituto di ricerca OnePoll riferiscono come siano principalmente le aziende di grandi dimensioni quelle colpite più duramente dal rialzo dei prezzi dell’energia.
La maggior parte dei rispondenti in Italia al sondaggio di reichelt elektronik (82%) ritiene che, qualora questo trend dovesse prolungarsi ulteriormente, l’aumento dei prezzi avrà un impatto negativo sulla propria azienda nel lungo termine. In particolare, il 33% delle aziende intervistate prevede che i costi dell’energia aumenteranno in modo significativo nei prossimi tre anni, a fronte di un 50% di esse che si aspetta un aumento più moderato. L’analisi condotta sul campione italiano, comprendente 250 responsabili delle decisioni tecniche e buyer di settori specifici, evidenzia una situazione contraddistinta da un forte timore generale, con il 18% delle aziende che si aspetta aumenti drastici in termini di costi energetici anche nel breve periodo.
Reichelt elektronik si è interrogata su quali siano i fattori con un maggior impatto negativo sulle aziende. A questa domanda, il 64% dei rispondenti italiani al sondaggio mette al primo posto l’aumento dei prezzi legato alla diminuzione delle riserve energetiche; seguito dalla carenza di petrolio e gas naturale a causa delle ridotte importazioni (48%). Soltanto il 19% è preoccupato per l’aumento dei costi di investimento a causa di costi energetici più severi imposti dal Parlamento europeo.
Il ruolo delle aziende
Le aziende, come i singoli individui, hanno poco margine di manovra nell’influenzare i prezzi, ma possono prendere decisioni che siano quantomeno efficienti per il proprio business. Il 48% delle aziende italiane, ad esempio, utilizza già elettricità proveniente da produzione propria, come da pannelli solari. Il 49% di esse, invece, ha negoziato condizioni speciali con i fornitori di petrolio, gas ed energia. I dati evidenziano come siano soprattutto le grandi aziende con oltre 500 dipendenti ad adottare queste strategie.
Nel dettaglio, l’analisi di reichelt elektronik mette in evidenza alcune misure già adottate dalle aziende italiane che, secondo i rispondenti, si prevede saranno ulteriormente ottimizzate.
– Il 42% ha sensibilizzato i propri dipendenti al risparmio energetico
– Il 39% ha migliorato l’isolamento degli edifici
– Il 38% ha deciso di ottimizzare il consumo energetico nella produzione
– Il 32% ha automatizzato l’impianto di illuminazione
Superare gli ostacoli e aprire la strada all’efficientamento energetico
I dati emersi dal sondaggio sottolineano come la maggior parte delle aziende abbia già adottato strategie e tattiche concrete per far fronte alla situazione contingente. Lo dimostra il 47% dei rispondenti che ha già sostituito le fonti luminose con LED a risparmio energetico. Al contrario, altre misure con processi di implementazione più complessi non hanno ancora ottenuto un’ampia accettazione da parte delle aziende italiane: sostituire i vecchi impianti con macchinari di nuova generazione più efficienti o introdurre un sistema di gestione dell’energia vengono considerate come opzioni, ma non sono ancora sufficientemente diffuse.
La più grande sfida che ostacola le aziende italiane (38%) dall’adottare misure di efficientamento energetico riguarda il ritorno sull’investimento, tangibile soltanto nel lungo periodo. A ciò si aggiunge il fatto che per il 37% degli intervistati è ancora difficile valutare i benefici delle singole misure e sono ancora pochi gli esempi di applicazione accessibile.
Un’altra barriera riguarda la mancanza di budget (18%), soprattutto quando si tratta di investimenti di grande portata: il 53% dei rispondenti afferma infatti come le soluzioni di Smart Building Automation abbiano ancora prezzi di acquisto troppo elevati.
“Le aziende si trovano oggi davanti ad una situazione complessa”, commenta Holger Engelbrecht, Product Manager Tools & Lighting di reichelt elektronik. ” I primi passi verso un futuro più efficiente dal punto di vista energetico sono già stati fatti, ma le prossime sfide sono già all’orizzonte e richiedono alle aziende maggiori investimenti e cambiamenti sempre più profondi nella loro gestione energetica. Allo stesso tempo, siamo consapevoli come l’attuale scenario mondiale risuoni come un campanello d’allarme, ma questa è soltanto un’ulteriore ragione che ci auspichiamo possa spingere le aziende a gestire le risorse energetiche in modo ancora più efficiente”.