Nonostante la pandemia sembra non voglia mollare la presa, il settore della produzione elettronica viaggia su ritmi sostenuti. Il maggiore produttore su scala globale è la Cina. Nel Paese del Dragone la produzione nel 2018 era cresciuta in media del 13% rispetto all’anno precedente, dato sceso al 9% l’anno successivo a causa dello spostamento di alcune produzioni in altri Paesi a causa delle dispute commerciali con gli Stati Uniti. All’inizio di quest’anno, com’è noto, la Cina ha chiuso molti siti produttivi nel tentativo di arginare la diffusione di Covid-19, ragion per cui nel primo trimestre 2020 il settore ha fatto registrare un calo del 5,9%. Nel periodo da maggio a luglio si è assistito a un recupero stimato attorno all’11-12%.
Il Paese che ha tratto maggiori vantaggi degli spostamenti delle produzioni avvenute nel 2019 è stata Taiwan che quell’anno ha fatto registrare un balzo di 21 punti percentuali (dopo un 2018 abbastanza fiacco). Nel primo trimestre del 2020 la crescita è rallentata (+8%), ma non ci sono stati cali significativi dovuti alla pandemia. Stesso discorso vale per Corea del Sud e Vietnam.
La situazione in Europa e Usa
Nelle economie mature degli Stati Uniti e dei Paesi dell’Unione Europea negli scorsi anni l’andamento è stato altalenante come riportato nel grafico. Il dato positivo è rappresentato dal dato di luglio, dove le produzioni in entrambe le regioni hanno fatto registrare un modesto ma incoraggiante +2%.
Anche se le chiusure collegate alla pandemia hanno fatto crollare molti settori dell’economia globale – si pensi ai viaggi, al turismo, all’intrattenimento, alla ristorazione – hanno anche contribuito alla crescita di alcuni settori. Per il mese di settembre IDC prevede una crescita del 3,3% del comparto dei dispositivi di elaborazione personali (PC, tablet), mentre la prossima introduzione di 12 modelli di iPhone 5G da parte di Apple dovrebbe rilanciare in maniera importante il mercato degli smartphone.