Anche se i settori della telefonia cellulare e automobilistico continuano a rivestire un ruolo di primo piano, sei nuovi elementi potrebbero aprire la strada a promettenti sviluppo per l’industria elettronica europea. In primo luogo, nuovi clienti. Si tratta di operatori dell’industria meccanica – che comprendono quelli dell’industria tessile, della produzione di alimenti e dei macchinari per l’agricoltura – che hanno scoperto i vantaggi derivati dall’aggiunta dell’elettronica alle loro soluzioni. Il secondo è rappresentato dai nuovi mercati. Si provi solo a immaginare una guida turistica tascabile che racconti i fatti che avvennero in un determinato luogo dieci secoli orsono. Una soluzione di questo tipo è resa possibile dall’unione di nuove tecnologie, come ad esempio il sistema di navigazione satellitare civile sviluppato in Europa nell’ambito del programma Galileo e un telefonino Mp3. Simili progressi nel campo dei dispositivi medicali e della strumentazione scientifica aprono ogni giorno nuovi mercati e nuove applicazioni. In terzo luogo, vi è da considerare il talento dei progettisti, che non si limita ai campi della moda e delle automobili, ma si estende al settore della progettazione elettronica. I nuovi mercati e gli esempi applicativi appena sopra menzionati ne sono una prova tangibile. Per essere più vicina a questi nuovi clienti, National Semiconductor ha aperto 12 design center in Europa.
Il quarto elemento è il costo totale. Le aziende si rendono conto che è il flusso di ricavi di picco ad essere influenzato dal ritardo nel lancio di prodotto? Dove e in che modo è meglio fornire il supporto tecnico? La vicinanza a una fabbrica contribuisce a ridurre sia i ritardi tecnici sia quelli dovuti al trasporto? Domande di questi tipo vanno assumendo un’importanza crescente per tutte le aziende europee. Il quinto elemento è rappresentato dai Paesi orientali. Il trasferimento completo delle produzioni in Cina non rappresenta una risposta agli interrogativi delle aziende. La concentrazione delle attività produttive in un singolo Paese non è privo di rischi e probabilmente non è neppure sostenibile sul lungo termine. Le odierne linee di produzione, contraddistinte da un tasso di automazione particolarmente spinto, richiedono un numero estremamente ristretto di personale, per cui uno spostamento “locali” nella vicina Europa dell’Est potrebbe rivelarsi una mossa più intelligente.
Un ultimo ma non meno importante elemento da prendere in considerazione è rappresentato dalle tecnologie alla base di molte delle innovazioni che sono state prospettate. Una è sicuramente l’elettronica analogica, una forma di arte che permette di trovare un compromesso ottimale tra fattori complessi che comprendono: dissipazione di potenza, impedenza di I/O, velocità analogica, rumore, linearità, guadagno, tensione di alimentazione e oscillazioni di tensione. Il percorso del segnale e i circuiti per la gestione della potenza, due dei capisaldi dell’elettronica analogica, rappresentano il “motore” di parecchie applicazioni.
Per tutti coloro che sono pronti a recepire l’innovazione, questi sei elementi rappresentano la base per lo sviluppo di interessanti opportunità per l’industria elettronica in Europa.
While phones and cars are still important, six key forces are shaping the European electronics market. Firstly, new customers. Are there any? Typical mechanical applications including food processing, textile, and farming equipment, have all discovered the compelling efficiencies that electronics can add to their solutions. Then new markets – where will they come from? Can you imagine a pocket electronic tour guide telling you what happened on this spot 1000 years ago? Clever combinations of new technologies, such as the European Galileo Satellites with an MP3 phone can do just this. Similar advances in medical devices and scientific instrumentation are creating new markets every day. Thirdly talent; is Europe’s hot design-talent limited to fashion and cars? Clearly it extends to electronics design as well. The markets and application examples above are all happening in Europe. National has staffed 12 design centers in Europe to be closer to such customers.
The fourth force is Total Cost. Do companies realize that it is the peak revenue-stream that is impacted by a delayed launch? Where and how is technical support best provided? Could a nearby factory reduce both technical delays and freight? These questions are increasingly important to European companies. Then fifth – The Nearer East: Is sending all production to China really the answer? Is the concentration of production in a single, communist country without risk or even sustainable? Today’s heavily automated production lines have such a small labour content that local, perhaps Eastern European, production may be smarter.
Then finally which technologies are enabling many of the innovations I’ve outlined? One answer is analogue – an art form that crafts the optimal trade-offs between complex factors including: power dissipation, I/O impedance, analogue speed, noise, linearity, gain, supply voltage, and voltage swing. Many of the applications are driven by the signal-path and power-management at the heart of analogue. For those alert to innovation, these six forces create real opportunities in Europe