Giunto alla nona edizione, l’NI Automotive Forum che si è tenuto presso il Museo Nazionale dell’Automobile a Torino ha toccato un tema di sicuro interesse e dalle innumerevoli ripercussioni pratiche: Internet of Things e Big Data in applicazioni automobilistiche. In sintesi, le auto del futuro privilegeranno l’intelligenza invece della potenza.
Indipendentemente dalla forma e dal tipo di propulsore una cosa è certa: l’auto prossima ventura sarà sempre più connessa. Il percorso evolutivo è già segnato: le auto dialogheranno con le infrastrutture, con le altre automobili e con gli utenti della strada. Prova ne sono i sempre più stretti rapporto tra le grandi aziende di telecomunicazioni e le Case automobilistiche per definire processi e strategie, protocolli e tecnologie per un’auto sempre più smart e connessa.
“La vettura è continuamente reinventata – ha detto Palandella – e integra tutte le tecnologie che il mercato richiede in termini, oltre che di connettività, di sicurezza e di compatibilità ambientale”. La complessità del prodotto auto cresce dunque a ritmo impressionante: l’”intelligenza” distribuita attraverso il veicolo significa, ad esempio, si traduce nella scrittura di milioni e milioni di linee di codice che poi è necessario debuggare.
Nella sua introduzione Palandella ha evidenziato il ruolo guida di National Instruments, azienda che da sempre si è posta l’obbiettivo di correlare queste tecnologie tramite una piattaforma che semplifica l’integrazione fra la progettazione ed il collaudo di questi nuovi dispositivi.
“Le crescenti sfide imposte dall’esponenziale aumento nella complessità dei sistemi veicolo – ha sottolineato – trovano un corrispondente nella missione che è nel Dna di National Instruments – ovvero lo sviluppo di strumenti al servizio di ricercatori e ingegneri per accelerare la produttività e l’innovazione e ottimizzare l’accessibilità alle nuove tecnologie”.
Durante la tavola rotonda di fine mattinata, moderata da Carlo di Giusto, caporedattore di Quattroruote esponenti e decision-maker del settore hanno analizzato le implicazioni di una connettività sempre più pervasiva, delineandone le sfide – sicuramente impegnative, come ad esempio la qualità della vita di automobilisti e passeggeri ospitati in un abitacolo in cui entreranno quantità di dati sempre più massicci – e le opportunità – decisamente interessanti soprattutto in termini di business e di miglioramento della sicurezza sulle strade.