Elettronica Plus

Mentor Graphics porta la verifica nel data centerERT

Dopo l’era della verifica 1.0, focalizzata sui linguaggi RTL e VHDL, e la fase storica della verifica 2.0, incentrata sulle metodologie, la ‘testbench automation’ e il linguaggio SystemVerilog, oggi la svolta epocale è verso la verifica 3.0. Quella che migra dal laboratorio al data center, unificando in un solo ambiente il debugging di hardware e software e il controllo della validità del sistema completo. È in questa prospettiva di scenario evolutivo che Walden C. Rhines, ceo e chairman di Mentor Graphics (a destra nella foto), ha introdotto l’annuncio della Enterprise Verification Platform (EVP), parlando la scorsa settimana nel quartier generale della società, in occasione del Globalpress euroasiaPRESS 1:1 summit.

I sistemi di emulazione della famiglia Veloce2, ospitati in un data center del quartier generale di Mentor Graphics, a Freemont, California

La nuova soluzione combina le metodologie di verifica Questa, la tecnologia di emulazione Veloce OS3 e l’ambiente di debug Visualizer in un sistema ad elevate prestazioni, accessibile a livello globale attraverso l’infrastruttura di data center. La piattaforma EVP, dichiara Mentor, sarà disponibile nei suoi vari componenti a giugno; è in grado di avvalersi di una gestione delle risorse globale, con team di progetto distribuiti nel mondo, e fornisce miglioramenti delle performance e della produttività che vanno da 400 a 10mila volte.

La necessità per l’industria del settore di adottare una soluzione di livello enterprise come EVP – ha spiegato Rhines – in grado di fornire un ambiente comune ai vari livelli della verifica (debug, verifica IP, interfaccia utente, testbench, asserzioni e così via) è stata determinata dall’attuale grado di complessità raggiunto dai SoC (Sytem-on-Chip), che includono molteplici core embedded, processori eterogenei, complessi sistemi di interconnessione, memoria condivisa, NoC (Network-on-Chip) e caching multilivello.

La visione di Mentor sulla verifica, ha aggiunto John Lenyo, vicepresidente e general manager della divisione design verification technology (a sinistra nella foto), è fornire un ambiente in cui il processo viene completamente astratto dai motori di verifica sottostanti, dalle prime fasi del progetto fino al prodotto finale. “Con EVP, Mentor ha eliminato le barriere all’accelerazione hardware e introdotto una nuova era della verifica enterprise-level, che combina la funzionalità e osservabilità della verifica simulation-based con la velocità dell’emulazione” ha dichiarato Lenyo.

Veloce OS3 è in sostanza un nuovo sistema operativo per l’emulazione, dotato di funzionalità simulation-like (supporto UPF per la verifica low-power, supporto SystemVerilog e così via) e in grado di ‘sostituire’ tutte le interfacce standard (PCI-E, Ethernet, USB) e il classico hardware dedicato, virtualizzandoli in una normale workstation. Consente di configurare e far funzionare in remoto la piattaforma Veloce da qualunque posizione sulla rete, condividendone la capacità computazionale per le esigenze di molteplici utenti. Inoltre permette il riuso degli ambienti di simulazione esistenti (ICE – in circuit emulation) nei laboratori, e costosi da replicare per molti utenti, virtualizzando via software le varie periferiche. In questo modo, conclude Mentor, la piattaforma Veloce può migrare nel data center, diventare accessibile 24/7 ed essere configurabile da qualunque postazione.