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L’efficienza energetica nelle comunicazioni mobiliERT

 I costi dell’energia costituiscono almeno la metà delle spese degli operatori mobili e, pertanto, la ricerca di soluzioni radio in rete più efficienti dal punto di vista energetico non è solo finalizzata alla salvaguardia dell’ambiente, ma è anche molto importante dal punto di vista del contenimento dei costi di esercizio e può, quindi, incidere significativamente sul miglioramento dei profitti di queste aziende. Ericsson è in prima linea nello sviluppo delle reti radio Energy Efficient e promuove sia l’uso dei prodotti di questo tipo, sia l’introduzione delle fonti di energia alternative nell’alimentazione delle reti radio. Inoltre, fra gli obiettivi tradizionalmente strategici di Ericsson c’è l’utilizzo di prodotti e servizi sviluppati internamente. Gli esperti tecnici Ericsson sono impegnati nello studio dei sistemi di telecomunicazione in tutti gli aspetti e cercano di capire in che modo essi possono influire sull’ambiente e contribuire al peggioramento o al contenimento delle emissioni di CO2 e, quindi, alla salvaguardia del clima e alla sostenibilità ecologica del pianeta.

Ericsson ha una decennale tradizione di ricerca e sviluppo sulle tecnologie ecosostenibili e sulle metodologie Life Cycle Assessment, LCA, e perciò cerca di utilizzare le competenze dei propri esperti per ideare e sviluppare soluzioni capaci di monitorare e valutare l’impatto che i prodotti e i sistemi di telecomunicazione mobile hanno sull’ambiente. L’attribuzione del titolo LCA nei prodotti Ericsson certifica in che misura essi hanno un impatto sull’ambiente durante l’intero loro ciclo vitale. L’approccio Ericsson alle problematiche LCA è globale e non si limita alle pur importanti fasi di fabbricazione e assemblaggio di prodotti e sistemi, ma ne valuta anche l’intero ciclo vitale fino al momento in cui i telefoni sono buttati fra i rifiuti.

Per quanto concerne le reti GSM e WCDMA, Ericsson ha grandi volumi di prodotti basati sulle Radio Base Station, RBS, ed è, quindi, consapevole del fatto che sono proprio queste che usano la maggior parte dell’energia consumata dalle reti mobili. Invero, le stazioni base sono anche i maggiori contribuenti all’emissione di CO2, con una stima che si aggira attorno ai due terzi rispetto alle emissioni dell’intera rete mobile. Per questo motivo Ericsson ha in corso molti studi sulle tecnologie capaci di migliorare l’efficienza energetica delle stazioni base e delle comunicazioni mobili e queste ricerche sono impostate su tre livelli di competenza che coinvolgono l’ottimizzazione dell’uso dell’energia, rispettivamente, a livello dei prodotti, dei siti e delle reti, oltre che nei sistemi per le reti mobili, nelle infrastrutture e nelle fonti di energia alternativa.

Va considerato che le telecomunicazioni hanno un buon impatto sociale nel contribuire a promuovere una nuova economia basata su un basso livello di emissioni di carbonio. È stato stimato dal WWF (World Wildlife Fund) e dall’ETNO (European Telecommunication Network Operators) che un più corretto utilizzo degli attuali prodotti di telecomunicazione può far diminuire i consumi di energia molto più efficacemente che non lo sviluppo di nuovi servizi di telecomunicazioni. Non solo, ma Ericsson stima che l’uso dell’energia nella società attuale e le emissioni di CO2 potrebbero essere ridotti fino al 20% da oggi al 2020. Fra gli esempi di applicazioni legate alle telecomunicazioni che possono contribuire in modo significativo al contenimento delle emissioni di inquinanti ci sono le tecnologie per il lavoro a distanza, o telelavoro, e la videoconferenza, le quali possono far diminuire sensibilmente gli spostamenti dei lavoratori, oppure i sistemi di monitoraggio e controllo remoto sugli impianti di riscaldamento e illuminazione, i quali possono permettere di economizzare l’energia quando non è necessaria sia in casa sia al lavoro.

Per esempio, un recente studio congiunto di Ericsson e dell’operatore australiano Telstra sulla rete Telstra Next G, che è stata interamente sviluppata e installata con una collaborazione fra le due società, rivela che gli utenti business dei servizi mobili a banda larga avrebbero la possibilità di ridurre il loro impatto sulle emissioni di anidride carbonica per almeno il 15% (ma in talune condizioni anche del 17%) e nel contempo migliorare la loro produttività. Lo stesso discorso si può replicare per gli utenti business delle nuove reti HSPA 3G che potrebbero anch’essi ridurre i loro chilometrici spostamenti e diminuire parecchio il loro contributo all’emissione di anidride carbonica.

D’altro canto, va tenuto conto che ottimizzare l’efficienza energetica delle reti mobili non serve solo alla salvaguardia dell’ambiente, ma può servire a ridurre di molto i costi delle reti e rendere le comunicazioni mobili ancor più alla portata di tutti. La ricerca di nuove soluzioni Energy Efficient da parte dei principali fornitori di tecnologie mobili può, dunque, servire ad aprire la strada a nuovi servizi di comunicazione capaci di migliorare il rendimento delle applicazioni e renderle più ecosostenibili, oltre che capaci di far scendere ulteriormente le spese Total Cost of Ownership (TCO) degli operatori impegnati nel settore.