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Le vendite delle foundries di Taiwan non hanno risentito della pandemiaERT

Le principali foundries di Taiwan non sembrano aver risentito negativamente degli effetti del Coronavirus e i risultati annunciati per i primi mesi del 2020 indicano infatti una sensibile crescita delle vendite, anche migliore di quanto preventivato.

TSMC, per esempio, ha dichiarato che nel primo trimestre 2020 i ricavi sono aumentati del 42% rispetto all’anno precedente. In dollari, il fatturato del primo trimestre dell’azienda è stato di 10,31 miliardi.

Nel primo trimestre, le consegne dei wafer a 7 nanometri hanno rappresentato il 35% delle entrate totali dei wafer e la tecnologia di processo a 10 nanometri ha contribuito con lo 0,5% mentre i wafer a 16 nanometri hanno rappresentato il 19%.

Un risultato simile è stato conseguito anche United Microelectronics Corp. (UMC) che a marzo ha fatto registrare una crescita del 41,11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In questo caso il trend i crescita mensile è molto interessante dato che a gennaio la crescita rispetto allo stesso mese del 2019 è stata del 19,46%, mentre a febbraio il valore è salito al 30,06%.

Sembrerebbe quindi che i produttori di semiconduttori taiwanesi siano rimasti relativamente immuni dalle flessioni che si sono avute in altri settori, anche se gli analisti avvertono che l’inevitabile caduta del PIL globale, legato anche alla chiusura delle fabbriche, avrà comunque un impatto su questo settore nel corso dell’anno.