Tra le innovazioni più recenti per il settore automotive ci sono le tecnologie per la riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2, ma anche quelle relative a nuove funzionalità e per la sicurezza di passeggeri. Un rapporto di IHS iSuppli indica però che l’infotainment è uno dei trend più importanti per il settore automotive. L’espansione prevista per il 2012 è infatti del 3%, con un incremento dell’elettronica all’interno dei veicoli, mentre entro il 2016 è previsto che questo mercato possa raggiungere i 41,2 miliardi di dollari.
In effetti la gamma di dispositivi che fanno parte del settore infotainment sono numerosi e comprendono i sistemi di navigazione, la parte audio e video, la telematica e la connettività, a cui si aggiungono anche informazioni relative a consumi, sicurezza e monitoraggio del veicolo (sensori e telecamere di retromarcia, sensori di pressione per pneumatici e così via).
Tutta questa serie di funzioni stanno diventando un “must” per gli utenti, e sono tutte funzionalità legate strettamente all’elettronica, un aspetto che fa ben sperare per il futuro del settore.
Attualmente il guidatore può contare su un numero molto maggiore di sensori che riportano varie informazioni rispetto a quanto accadeva in passato e, secondo gli addetti ai lavori, il prossimo passo sarà l’integrazione con le reti e una maggiore autonomia del veicolo.
Gli analisti ritengono che non è affatto lontano il giorno in cui non ci si dovrà più preoccupare di capire come funzioni l’auto, e, del resto, ci sono già sistemi che sollevano l’autista da alcuni compiti, come per esempio quelli per il parcheggio automatico.
Uno dei problemi maggiori per i produttori di componenti elettronici, invece, risiede nelle preferenze degli utenti nelle diverse aree geografiche, un aspetto che dipende anche dalle differenti normative vigenti.
Spesso, queste diverse esigenze influenzano in modo rilevante la progettazione dei veicoli e, di conseguenza, le tipologie di acquisto dei componenti da parte dei produttori di veicoli.
Per questo motivo, per esempio, ST Microelectronics ha dichiarato di lavorare più stretto contatto con i produttori di auto cinesi, in modo da poter fornire soluzioni a livello di sistema.
Un altro problema è legato ai tempi necessari al progetto di un nuovo veicolo. Occorre considerare, infatti, che spesso servono circa cinque anni prima dell’effettiva introduzione di una nuova auto sul mercato, ma l’elettronica è in costante evoluzione e questa evoluzione è molto più rapida, il che si traduce in un problema per i produttori di chip. Occorre considerare, inoltre, che il supporto per questi componenti deve essere analogo o maggiore di quello di vita dell’auto, e quindi si parla di periodi decisamente lunghi.
Questo, insieme alla necessità di avere partner affidabili in caso di campagne di richiamo, spiega perché i produttori di veicoli tendono a restare con i fornitori di componenti elettronici più consolidati, a patto ovviamente che siano costantemente in grado di fornire ciò di cui hanno bisogno e quando ne hanno bisogno.