Le “Grandi Dimissioni” degli sviluppatori di software in Italia

Pubblicato il 19 gennaio 2023

Secondo i risultati di una recente ricerca di BitBoss, tre sviluppatori di software su quattro guardano con favore l’idea di cambiare posto di lavoro. L’indagine, giunta alla sua terza edizione, si intitola “The State of Software Development in Italy” e analizza che cosa cercano gli sviluppatori nel mondo del lavoro.

Un fenomeno, in veloce aumento anche in Italia, prende il nome di “Great Resignation” (Grandi Dimissioni) e fa riferimento a una situazione che, stando alle rilevazioni del Ministero del Lavoro, ha portato a più di 2 milioni di dimissioni già nel 2021 e che interessa i lavoratori dipendenti con contratti a tempo determinato e indeterminato.

I dati che emergono dall’indagine in indicano che il 31,7% dei developer dipendenti con un regolare contratto di lavoro sarebbe alla ricerca attiva di un posto di lavoro più in linea con le proprie aspettative, mentre il 42,7% si dice aperto ad ogni opportunità che possa portare un miglioramento alla propria vita professionale.

In particolare se ci concentriamo sulla cosiddetta Generazione Z, ovvero sugli sviluppatori dipendenti di età pari o inferiore a 25 anni, il 60,9% ha dichiarato di essere intenzionato a rivedere in qualche modo la propria attuale vita professionale reinventandosi come freelance, imprenditore o semplicemente cambiando azienda. Solo il 6,5% dichiara di non avere l’intenzione di spostarsi dall’attuale luogo di lavoro nel prossimo futuro.

“I dati che abbiamo raccolto non mostrano insoddisfazione da parte degli sviluppatori riguardo al proprio posto di lavoro o alla propria vita professionale”, ha affermato Davide Leoncino, co-founder e responsabile marketing di BitBoss “Al contrario, quasi 8 sviluppatori su 10 si dicono sostanzialmente soddisfatti della propria situazione professionale, tuttavia esiste una forte inclinazione a cercare sempre nuove opportunità e a guardare con favore l’idea di cambiare la propria vita professionale se si presentano le giuste condizioni.”

Cosa cercano quindi gli sviluppatori e quali sono le condizioni che potrebbero spingerli a dare una svolta alla propria carriera? Il 76,7% degli sviluppatori dipendenti sarebbe disposto a cambiare posto di lavoro se venisse loro offerto uno stipendio più alto, mentre per il 45% le maggiori opportunità di un avanzamento di carriera rappresenterebbero un fattore fondamentale nella scelta. Il 78,4% degli sviluppatori inoltre afferma di valutare molto più positivamente l’offerta di un nuovo lavoro nel caso in cui l’azienda offra la possibilità di lavorare da remoto, anche in forma ibrida. Assumerebbe un ruolo importante anche la qualità del team di lavoro: per 4 sviluppatori su 10, lavorare con un team non adeguato basterebbe per spingerli a cercare nuove opportunità lavorative.

Se guardiamo poi al mondo degli sviluppatori freelance, il 79,6% di loro non è disposto a sacrificare la propria libertà in favore di un contratto di lavoro in azienda a tempo indeterminato. La flessibilità di luogo e orario di lavoro è un valore fondamentale per il 76,7% dei developer freelance, mentre la libertà di poter scegliere in autonomia i propri clienti e progetti è imprescindibile per uno sviluppatore su due.

“Questo modo di vivere la propria vita professionale è probabilmente legato anche ad una crescente fiducia nelle proprie competenze e in una spiccata capacità di adattamento alle nuove situazioni, molto più accentuata e socialmente accettata rispetto al passato” ha proseguito Leoncino. “Dalla nostra ricerca emerge come il 95,9% degli sviluppatori ritenga, nell’eventualità di abbandonare il proprio posto di lavoro, di avere tutte le competenze necessarie per riadattarsi e per riuscire a trovare una nuova occupazione in breve tempo, anche mettendo in conto un periodo di formazione o di aggiornamento.”

La capacità di rimanere al passo con le nuove tecnologie e innovazioni è un tema fondamentale per poter analizzare la grande predisposizione dei professionisti del codice a cambiare la propria vita professionale. “Viviamo in un mondo in cui emergono continuamente nuove tecnologie, nuovi linguaggi di programmazione e nuovi metodi di lavoro e l’84,3% degli sviluppatori che hanno partecipato alla nostra ricerca vede in maniera positiva la nascita di nuove tecnologie, perché trova in esse nuove opportunità di carriera e di crescita professionale”.

Il 67% degli sviluppatori cerca di apprendere almeno un un nuovo linguaggio di programmazione o una nuova tecnologia almeno una volta all’anno e quasi il 90% di loro ritiene fondamentale lo studio individuale costante, anche se si ha un impiego fisso e si sviluppa già a livello professionale. In un contesto formativo e di aggiornamento assumono un ruolo centrale le risorse online e le community, che rappresentano un aiuto fondamentale per il 60% degli sviluppatori o i corsi online, utilizzati da 6 developer su 10 per formarsi e aggiornarsi.

BitBoss ha inoltre indagato lo scenario legato ai tipi di applicazioni più sviluppate, ai linguaggi e ai framework più utilizzati. Lo sviluppo web domina la classifica con un 73,8% di intervistati che dichiara di sviluppare lato back-end e un 65,5% che sviluppa lato front-end. Gli sviluppatori di app mobile raggiungono il 25,1%, mentre chi sviluppa applicazioni legate al gaming raggiunge il 5%. Chiudono la classifica coloro che operano nel mondo del Machine learning (4,5%) e della BI (3,8%).

La maggior parte dei developer intervistati poi dichiara di lavorare su diversi tipi di applicazioni: il 21,6% sviluppa sia web che mobile mentre, se prendiamo a riferimento solo gli sviluppatori web, il 55,3% di loro dichiara di lavorare sia lato front-end che back-end.

Per quanto riguarda i linguaggi, Javascript si conferma il più popolare in assoluto, utilizzato dal 68,5% dei developer che hanno partecipato alla ricerca. Seguono ( HTML/CSS55,4%), SQL (45,7%), TypeScript (37,5%) e PHP (33,8%).

“È necessario che le aziende capiscano quali sono i fattori fondamentali che spingono gli sviluppatori a prediligere un posto di lavoro piuttosto che un altro. Non si tratta solamente di una questione economica, ma di garantire una certa flessibilità lavorativa, team di lavoro adeguati e il giusto grado di innovazione” ha dichiarato Leoncino.

Secondo la ricerca condotta da BitBoss, un altro fattore da non sottovalutare quando si parla di scelte lavorative riguarda il grado di innovazione dell’azienda e le tecnologie utilizzate: tra gli sviluppatori che non stanno lavorando e che stanno attualmente cercando un’occupazione infatti, il 62,5% di loro ritiene fondamentale nella scelta l’adozione di nuove tecnologie da parte dell’azienda.

Riguardo alla propensione delle aziende ad innovare, più della metà degli sviluppatori intervistati afferma che la propria azienda abbia una buona propensione all’innovazione e questo numero comprende sia i professionisti assunti in grandi società che chi lavora in piccole imprese. I developer tuttavia riconoscono che il principale freno all’innovazione all’interno delle aziende sia la mancanza di tempo e di risorse da dedicare a queste attività, motivazione data dal 58,8% degli intervistati. Il secondo fattore frenante tuttavia sembra essere la mancanza di lungimiranza da parte delle società che sembrano non percepire la necessità di innovare.

“È necessario sviluppare la cultura dell’innovazione all’interno delle aziende italiane. Cultura che dovrebbe partire dai vertici e propagarsi a cascata fino alla base della piramide aziendale. È necessario entrare nell’ottica che l’innovazione tecnologica e digitale rappresenta un investimento che lascia un segno positivo a lungo termine, in grado di dare alle aziende un vantaggio competitivo nei confronti della concorrenza e che l’investimento in innovazione non è mai uno spreco di risorse.” ha concluso Leoncino.