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La rivoluzione cablata: miti, realtà e tendenze – (The Wired Revolution: Myths, Realities and Trends to Watch)ERT

Dove ci porterà la tecnologia nei prossimi 10 – 15 anni?
A questa domanda ricorrente la risposta sembra abbastanza scontata: la tecnologia prossima ventura dovrebbe essere in grado di soddisfare nel migliore dei modi le nostre esigenze fondamentali – e quindi senza tempo: salvaguardare la salute e la sicurezza nostra e delle persone care, restare in contatto con amici e parenti, ottenere i massimi benefici possibili dal tempo libero a disposizione. Il comune denominatore per soddisfare questo insieme di esigenze è la connettività. L’aspetto forse più sorprendente è rappresentato dal fatto che si tratterà di una connettività prevalentemente di tipo cablato.
A prima vista ciò può sembrare incredibile. Al giorno d’oggi non si parla d’altro che di tecnologie wireless: Wi-Fi, hot spot, reti cellulari 3G e 4G, Bluetooth e via dicendo. La pervasività delle reti “senza fili” non è limitata al mondo consumer: anche nel caso della comunicazione tra macchine (M2M) le tecnologie emergenti, come ZigBee e Rfid, brillano per l’assenza completa di fili.

Che senso ha allora parlare di connessioni cablate?
La risposta è alquanto semplice: le connessioni wireless saranno utilizzate laddove la mobilità è requisito imprescindibile, mentre quelle cablate troveranno spazio in tutti gli altri casi. Non si deve infatti dimenticare che alla mobilità è sempre associato un costo. Si pensi solamente ai mouse wireless: essi vengono raramente usati perché la presenza di una batteria e la possibilità di perdere il collegamento non compensano a sufficienza il fatto di non dovere ricorrere a un filo.
Entro il 2015, lo scenario più probabile sarà quella di un mondo di reti magliate (mesh network) che collegano tra di loro diverse macchine, oppure connettono le macchine agli utenti e viceversa: esse daranno vita a decine di miliardi di nodi connessi, di tipo sia cablato sia wireless. Sarà la traduzione pratica della legge di Metcalf (“l’utilità di una rete è proporzionale al quadrato del numero di utenti collegati ad essa”) e si potrà vedere come il valore di un dispositivo sia intrinsecamente legato alla sua possibilità di essere integrato in una rete.
È scontato che tutte le reti, sia cablate sia wireless, evidenziano pregi e difetti. Di sicuro l’affermazione circa la prossima scomparsa delle reti cablate è esagerata ed è motivata da alcune considerazione che non hanno ragione di essere, come di seguito evidenziato.

Considerazione n° 1 – La tecnologia wireless sostituirà quella cablata
La sempre maggior diffusione dei nodi wireless si traduce in un aumento del concetto di “cablabilità” a livello aziendale a causa della necessità di effettuare operazioni di aggregazione per le trasmissioni a lunga distanza. Nel caso della connessione M2M, la necessità di effettuare operazioni di up link (ovvero di invio dati tramite terminale) o di comunicazioni di tipo back channel (ovvero sfruttare un canale di ritorno) richiederà ampiezze di banda sempre più simmetriche, che sono più semplici da ottenere con tecnologie di natura cablata.

Considerazione n° 2 – La tecnologia wireless è più semplice ed economica da implementare rispetto a quella cablata
Le operazioni di fornitura (provisioning), rilevamento e manutenzione risultano senz’altro più impegnative nel caso di nodi wireless. Molto spesso i nodi wireless devono essere configurati su una connessione cablata prima che possano essere “attivi” sulla rete. Senza dimenticare che il costo di un nodo wireless sarà sempre maggiore – di un fattore compreso tra 2 e 10 – rispetto a quello di un nodo equivalente cablato.

Considerazione n° 3 – Le reti wireless sono più flessibile rispetto a quelle cablate
Le reti wireless esistenti, anche in ambito domestico, richiedono uno o più punti di accesso cablato per poter funzionare. Chiunque abbia tentato di predisporre una rete wireless nella propria abitazione sa per esperienza che i “punti di accesso nascosti” in un armadietto, in un seminterrato o in un sottotetto fornisco un accesso piuttosto debole e il più delle volte il punto di accesso è tutt’altro che nascosto. Inoltre è necessario fornire l’alimentazione e disporre di una connessione Ethernet cablata. Se si osservano più da vicino la maggior parte della abitazioni wireless si può notare la preponderanza di “cavi blu” e spine RJ-45 sul muro. È sorprendente notare che l’innovazione più rilevante che ha contribuito alla diffusione della tecnologia wireless è stata la possibilità di alimentare i punti di accesso in modo remoto adottando la tecnica PoE (Power over Ethernet). In questo modo l’alimentazione viene erogata ai punti di accesso sfruttando il medesimo cavo che lo collega alla rete.

Considerazione n° 4 – Le nuove istallazioni saranno esclusivamente di tipo wireless
I problemi inerenti l’affidabilità, la robustezza e la sicurezza delle connessioni wireless continueranno a ostacolare la loro diffusione in numerose applicazioni. La stessa natura fisica delle reti cablate costituisce un primo livello di sicurezza e dà la possibilità di attraversare con facilità ostacoli quali acqua, acciaio e pareti di calcestruzzo. Qualsiasi applicazione dove è richiesto un certo livello di sicurezza richiederà, ancora per molto tempo, l’impiego di fili. Ciò è vero nel caso della televisione ad alta definizione, che richiede collegamenti caratterizzati da un’estesa ampiezza di banda per supportare le velocità di quadro e le risoluzioni richieste per garantire immagini video di qualità sempre maggiore. Anche per che concerne la sicurezza le reti cablate costituiscono la soluzione migliore: si pensi ad esempio alla semplicità con cui sarebbe possibile disabilitare un sistema di monitoraggio wireless di una galleria o di un ponte.

Dopo queste considerazioni, è utile dare uno sguardo ai futuri trend tecnologici
Una dato di fatto oggettivo è che si andrà verso un mondo sempre più connesso. Mentre le tecnologie wireless hanno permesso la diffusione della connettività di natura vocale, la praticità delle tecnologie cablate contribuirà ad accelerare una connessione sempre più capillare tra le macchine e tra le persone e le macchine. Alcune delle tendenze futuribili si possono così riassumere: