In un contesto in cui sono sempre maggiori i problemi di consegna e gli aumenti dei prezzi dei semilavorati, delle materie prime e dell’energia, e le aziende di logistica sono costrette a viaggiare sempre a pieno carico, se necessario anche limitando il numero di viaggi effettuati, si determinano a cascata una serie di rischi legati alla consegna incostante e le aziende manifatturiere, non avendo capacità produttiva infinita, accumulano spesso ritardi nella produzione e nella conseguente consegna dei prodotti finiti sul mercato.
Questa situazione comporta diverse nuove sfide: oltre a prezzi di acquisto più alti, tempi di attesa più lunghi e un maggiore sforzo di pianificazione, le aziende si trovano costrette anche a dover accettare perdite di fatturato perché gli ordini vengono posticipati o addirittura cancellati dai clienti che non sono più in grado di aspettare.
Le aziende manifatturiere reagiscono in diversi modi alle nuove circostanze: oltre ad aumentare i prezzi dei prodotti e le scorte delle materie prime e/o dei semilavorati, spesso aggiungono nuovi fornitori o trasferiscono le sedi produttive per non perdere le quote di mercato in aree per loro strategiche.
“Stiamo chiaramente avvertendo colli di bottiglia nella fornitura di materiali, in particolare acciai per utensili in leghe pregiate, alluminio pressofuso, carburi, componenti per utensili rettificati, sistemi di controllo e materiale elettronico”, ha affermato Reinhold Hechfellner, responsabile del Global Tooling.
I tempi di consegna aumentano di molte volte, talvolta triplicando. Gli effetti della pandemia si fanno ancora sentire, insieme alla mancanza di capacità di trasporto e all’aumento della domanda. Attualmente la situazione sta migliorando un po’, ma i tempi di consegna per i componenti elettronici, come i controllori per i sistemi di automazione, sono ancora di un anno.
Per reagire a questa situazione, ODU ha ampliato il parco fornitori e sono stati introdotti nuovi materiali alternativi. Questo per ridurre al minimo il rischio di disservizi al cliente. Per poter reagire con maggiore flessibilità ai ritardi nelle consegne, sono state aumentate le quantità di prodotto (materia prima o semilavorato) in stock. In ODU si fanno scorte in modo preventivo: “Acquistiamo quando le materie prime sono disponibili sul mercato e non dopo aver ricevuto l’ordine del cliente”, ha affermato Robert Klemisch, direttore operativo.
Gli accordi di acquisto con i fornitori aiutano a pianificare il futuro e l’alto livello di flessibilità di ODU, ottenuta grazie ad un alto livello di integrazione verticale del processo produttivo, assicura che le scadenze dei clienti possano essere rispettate nella stragrande maggioranza dei casi. Le sedi produttive dislocate in aree geografiche diverse contribuiscono a mitigare il problema, in quanto è possibile sfruttare la disponibilità di risorse internazionali ed essere meno dipendenti dalle importazioni. La produzione internazionale accorcia i percorsi di consegna delle merci e riduce i problemi logistici. La cooperazione tra le varie fabbriche consente, se necessaria, una ridistribuzione del carico produttivo.
Diventa sempre più importante confrontarsi con i competitor di mercato e collaborare con le associazioni di settore per tenere il polso della situazione e individuare le nuove tendenze.
Le sfide non diminuiranno in futuro: l’utilizzo incostante della capacità produttiva e i picchi di richiesta in singole aree di produzione, così come gli ordini a breve termine e la richiesta di tempi di consegna sempre più brevi saranno delle costanti nei prossimi anni. Tuttavia, la crescente complessità è certamente la sfida più grande che ODU deve affrontare. La digitalizzazione delle fabbriche porta con sé anche maggiori esigenze di sicurezza informatica:il collegamento in rete comporta dei vantaggi, ma anche dei pericoli. Allo stesso modo, si dovrà trovare un compromesso tra l’automazione delle linee produttive e la produzione di piccoli lotti di materiale personalizzato sulla base delle richieste del cliente.