Keithley Instruments ha annunciato l’introduzione della prima SMU (Source Measure Unit – unità di erogazione/misura) da banco dotata di interfaccia utente grafica realizzata mediante touchscreen capacitivo. La nuova SMU SourceMeter Mod. 2450 SMU Instrument abbina gli intuitivi controlli basati su icone e touchscreen, particolarmente apprezzati dagli utenti che hanno poca dimestichezza con questo tipo di strumento, con la versatilità che gli utilizzatori più esperti richiedono al fine di poter apprendere in tempi brevi, lavorare in modo più efficace e ideare in maniera più semplice.
SMU di ultima generazione di Keithley, il mod. 2450 è stato ideato per consentire agli utilizzatori di interagire in modo completamente nuovo con la strumentazione di misura e collaudo. Essa è stata realizzata sulla base di una filosofia di progetto innovativa – “Touch, Test, Invent” – messa a punto da Keithley. Ulteriori informazioni sul mod. 2450 sono disponibili all’indirizzo: http://www.touchtestinvent.com.
Questa nuova filosofia di progetto tiene conto dei recenti cambiamenti avvenuti nel mercato, tra cui la progressive diminuzione dei cicli di progettazione/sviluppo e la riduzione del numero di persone dedicate esclusivamente all’ingegnerizzazione del processo di collaudo. Nello stesso tempo è cambiato il profilo dell’utilizzatore tipico dello strumento.
Oltre agli ingegneri elettrici, vi è un numero crescente di figure professionali di estrazione non ingegneristica (tra cui elettrochimici, fisici, esperti di materiali e così via) che richiedono un accesso ai dati in tempi brevi ma a volte hanno scarse conoscenze nel campo delle misure elettriche. Senza dimenticare che con il ritiro dall’attività lavorativa della precedente generazione di ingegneri elettrici, le nuove leve hanno tendenzialmente conoscenze più approfondite nel settore software piuttosto che in quello hardware.
Per far fronte in modo efficace a tutti questi cambiamenti del mercato e della tipologia di utenti il mod. 2450 integra numerose funzionalità di semplice uso che assicurano un “tempo di risposta” più rapido rispetto ad analoghe soluzioni, compresa una funzione di aiuto sensibile al contesto, la modalità “Quickset” che permettono di ridurre il tempo richiesto per la configurazione dello strumento e risorse di rappresentazione grafica “on-screen” che trasformano velocemente i dati grezzi in informazioni fruibili.
Il Mod. 2450 è realizzato sfruttando i punti di forza e l’elevata precisione sia dell’SMU SourceMeter mod. 2400 (uno standard industriale fin dalla sua introduzione avvenuta nel 1995) sia della più recente linea di SMU serie 2600B. Il mod. 2450 abbina le funzionalità di un alimentatore, un vero generatore di corrente, un multimetro a 6-1/2 digit, un carico elettronico e un controllore del trigger in un unico strumento ad alto grado di integrazione di dimensioni pari a ½ rack. Il mod 2450 rende quindi disponibili le funzioni tipiche di sistemi I-V, tracciatori di curve e analizzatori di semiconduttori a un costo nettamente competitivo rispetto a quello dei singoli strumenti.
Vantaggi delle applicazioni da banco
Numerose caratteristiche del mod. 2450 contribuiscono ad aumentare la velocità e semplificare il lavoro sia in laboratorio sia in un banco di collaudo. Tra queste si possono segnalare:
- Interfaccia utente touchscreen a colori da 5”: il display a colori e i caratteri che compaiono sullo schermo di grandi dimensioni contribuiscono a migliorare la leggibilità. Una struttura del menu molto semplice, basata sui icone, consente di accedere a qualsiasi pannello di set-up della misura con un semplice tocco.
- Range di misura estesi con prestazioni migliorare per basse correnti: i nuovi range di misura di basse correnti (100nA, 10nA) e tensioni (20mV) eliminano il ricorso a ulteriore strumentazione da banco per le misure di bassi livelli. Le connessioni mediante cavo triassiale disponibili sul retro del pannello eliminano il ricorso a costosi adattatori per cavi che possono influenzare negativamente le prestazioni nelle misure di bassi livelli.
- Funzione di “help” sensibile al contesto integrata: le informazioni di assistenza sono fornite laddove servissero mediante il touchscreen, minimizzando quindi il ricorso al manuale di istruzioni.
- Registazione di errori ed eventi: il touchscreen visualizza i messaggi di errore e una registrazione dell’evento per semplificare la diagnosi degli errori dello strumento, contribuendo in tal modo ad aumentare la produttività.
- Software di avviamento KickStart: questo software di controllo dello strumento che non richiede programmazione semplifica e accelera le operazioni di acquisizione e rappresentazione grafica dei dati. Nel caso di analisi più complesse, i dati possono essere memorizzati su disco ed esportati su Microsoft Excel o un altro ambiente software.
Vantaggi delle applicazioni a livello di sistema
Sono numerose le caratteristiche che semplificano l’integrazione del mod. 2450 nei sistemi di collaudo automatizzati:
- TSP(Embedded Test Script Processor): il processore TSP® (Test Script Processor) ospita programmi di collaudo completi all’interno della memoria non volatile dello strumento per garantire il più elevato throughput di test eliminando i problemi legati al traffico sulla porta GPIB tipico dei sistemi che dipendono da un PC esterno.
- Bus di comunicazione tra le unità TSP-Link: a differenza di quel che accade nei sistemi basati su mainframe, gli utilizzatori del mod. 2450 non devono sottostare a vincoli in termini di numero di canali o consumi. I collegamenti TSP-Link permettono di espandere il sistema mediante più unità 2450 e altri strumenti TSP, tra cui le SMU della serie 2600B e il commutatore/multimetro mod. 3706A. E’ possibile collegare fino a un massimo di 32 SMU mod. 2450 per l’esecuzione di test paralleli di tipo multi-punto o multi-canale, gestite dal controllore TSP dell’unità master.
- Modalità legacy per il mod. 2400: oltre alla propria modalità operativa SCPI nativa, il mod. 2450 supporta una modalità operativa SCPI del mod. 2400 per garantire la retro-compatibilità con i programmi SCPI esistenti per questo modello. In questo modo vengono preservati gli investimenti fatti dagli utilizzatori nello sviluppo software per il mod. 2400 ed eliminato il lavoro aggiuntivo normalmente associato all’aggiornamento di un sistema con un nuovo strumento.
- Automazione e connettività con il PC: i connettori triassiali presenti sul pannello posteriore, le numerose interfacce di comunicazione con più strumenti (GPIB, USB 2.0 e LXI/Ethernet), una porta di I/O digitale per connettore D‑sub a 9 pin (per segnali di trigger interni/esterni e il controllo del manipolatore), il controllo di blocco (interlock) dello strumento e connessioni TSP-Link semplificano la configurazione dei setup di test che prevedono numerosi strumenti.