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Investimenti in chip: previsto aumento del 6% nel 2017ERT

Hardrive Macro

È un momento favorevole per l’industria dei semiconduttori. Secondo la società di ricerche IC Insights, il totale degli investimenti in conto capitale dell’industria dei chip aumenterà del 6% nel 2017, raggiungendo quota 73,2 miliardi di dollari.

Circa il 78% degli investimenti previsti verrà dalle undici società che hanno previsto CAPEX (CAPital EXpenditure) da più di un miliardo. Come termine di paragone, nel 2013 sono state solo otto le società che avevano investito in maniera consistente, con cifre superiori al miliardo.

Fonte: IC INSIGHT – click to enlarge

Come si vede nella figura qui accanto, tre delle undici società che hanno messo a budget significativi investimenti (Intel, GlobalFoundries, ST) prevedono di incrementare i loro acquisti in semiconduttori in modo significativo:  25% Intel, 33% GlobalFoundries, 73% ST.

Secondo gli analisti, il trend è in crescita e dovrebbe esserlo anche nei prossimi anni, ma tutto dipenderà  dalle decisioni di paesi come la Cina, che punta a conquistare un ruolo strategico nell’ambito dei chip e che ha deciso di investire 161 miliardi di dollari di risorse pubbliche per i prossimi dieci anni, per sviluppare l’industria nazionale dei semiconduttori.

E le aziende americane?  Secondo gli analisti le aziende statunitensi potrebbero decidere di investire ancora di più nei prossimi anni, nel preciso intento di mantenere il loro primato sui mercati internazionali. Per il 2017, le tre aziende che hanno previsto i maggiori aumenti di capex rispetto all’anno precedente sono infatti occidentali: Intel, Globalfoundries e STMicroelectronics puntano tutte a un incremento di almeno il 25%.

La Cina vuole inoltre un ruolo da protagonista anche per quanto riguarda le acquisizioni.  Secondo alcuni rumour, un società di investimento che fa capo al governo cinese ha deciso di conquistare l’azienda americana Lattice Semiconductor nell’ambito di un’operazione da 1,3 miliardi di dollari.  Tutto ciò, comunque, è ancora da verificare, considerando  la strategia nazionalista del presidente Trump e il nuovo clima politico negli Stati Uniti.