D: Dal suo punto di vista, come sta andando il mercato?
R: Nel 2017 non ci sono fattori sufficientemente rilevanti da direzionare in modo univoco il mercato verso il basso o verso l’alto; come conseguenza, il mercato dell’elettronica in Italia è ancora caratterizzato da un’ansia generalizzata degli investitori e dell’opinione pubblica. Questo, unito alla migrazione di diverse realtà verso l’estero (soprattutto quelle con le produzioni più rilevanti), all’elevata pressione fiscale sugli imprenditori che credono ancora nel nostro Paese e alla difficoltà delle start-up nell’accedere al credito, ha contribuito a limitare le performances nel 2016 e nei primi mesi del 2017.
Per quanto riguarda l’andamento di mercato per Phoenix Contact, non è ancora possibile fare previsioni certe sulla chiusura dell’anno 2017, ma possiamo fare delle considerazioni basandoci sulle opportunità visibili in termini di progetti aperti, che negli ultimi mesi sono in aumento, anche se spesso relative a commesse che nascono in Italia e si sviluppano in un altro Paese.
Sebbene per i segmenti di mercato tradizionali sia stato guidato da forze contrastanti, ulteriormente complicate dai problemi sopracitati, il 2016 si è comunque chiuso egregiamente per quanto riguarda il mercato delle connessioni e vi sono prospettive per un interessante 2017, durante il quale contiamo di accrescere il market share di tutte le nostre linee di prodotto, grazie all’introduzione di nuove connessioni innovative, spinte congiuntamente ai prodotti storici.
Cautamente rosee sono le previsioni di chiusura del 2017 dei nostri Top Customers (che producono in Italia e non solo), i quali hanno un forecast positivo per quanto riguarda il valore della produzione e prevedono una tenuta delle vendite estere (compatibilmente agli umori del Dollaro) e un’attesa e timida crescita nel mercato interno. Le loro buone previsioni per il 2017 sono dovute in buona parte al sistema di incentivi costituito dalla nuova Sabatini (rifinanziata per il 2017), dal super ammortamento al 140% e dal nuovo iperammortamento al 250% promesso dal Governo per gli investimenti in beni strumentali funzionali alla manifattura 4.0.
Per quanto concerne Phoenix Contact S.p.A., il reiterarsi del dato positivo sul fatturato 2017 in quasi tutti i comparti è frutto di diversi fattori: i comparti delle telecomunicazioni e della distribuzione energia, per esempio, stanno subendo un processo di revisione della domanda verso soluzioni tecnologiche più efficienti e sostenibili. Positivo nel corso del 2017 è anche l’andamento dei tradizionali comparti di eccellenza delle tecnologie Made in Italy, come l’illuminotecnica.
D: Per poter crescere e incrementare il business, sono state introdotte nuove strategie di mercato?
R: L’approccio al mercato dei nostri OEM e della distribuzione sta cambiando: da un lato, vediamo i “Global Distributors” focalizzare l’attenzione su stock e consegne per quantità ridotte, mentre altri distributori internazionali si concentrano su grandi quantità, servizi e start-up e i Local Distributor sono caratterizzati da un’alta specializzazione. Questo scenario fornisce ai progettisti tutti gli strumenti necessari per la scelta e l’utilizzo dei connettori più adatti alle loro applicazioni.
Come produttore, Phoenix Contact ha percepito questi mutamenti e per questo sta sviluppando una duplice strategia, organizzativa e di prodotto.
Per quanto riguarda le strategie organizzative, in Italia, relativamente ai connettori per PCB, abbiamo una market share rilevante e siamo consapevoli del ruolo fondamentale del distributore. Poiché il mercato italiano è prevalentemente (e fortunatamente) costituito da PMI, la collaborazione con un canale distributivo specializzato, preparato dal punto di vista tecnico e organizzato in modo capillare, è per noi fondamentale sia per consolidare la nostra presenza nei mercati storici sia per aumentare la nostra entratura in nuovi segmenti, in un’ottica di reciproca crescita. Inoltre, i software gestionali e i tool che stiamo implementando nella filiale italiana sono stati realizzati proprio per garantire tempestività e reattività nelle risposte e nelle forniture, e offrire un supporto completo dalla fase embrionale del progetto fino al suo sviluppo.
Per quanto riguarda le strategie di prodotto, invece, siamo senza alcun dubbio focalizzati nel perseguimento di una miniaturizzazione delle connessioni, capace di garantire il mantenimento, se non addirittura la crescita di prestazioni e funzionalità. Inoltre, risulta imprescindibile accompagnare il costante focus sull’attività di innovazione tecnologica, a un’attenta attività di marketing e comunicazione, per tenere informato il mercato sul nostro range di prodotti in continua evoluzione ed espansione. I settori in cui Phoenix Contact sta investendo maggiormente in questo campo sono quelli legati alle connessioni per applicazioni di Misurazione e Controllo e Potenza. Il nostro obiettivo generale è offrire connessioni innovative, sicure e affidabili, fornendo al cliente un ulteriore valore aggiunto per il proprio prodotto finito.
D: Quali sono i prodotti più interessanti e innovativi tra la vostra offerta produttiva?
R: Per quanto riguarda le connessioni, Phoenix Contact, il dispositivo più interessante e innovativo è senza dubbio il connettore SKEDD (SDC 2,5), una spina (plug) che può essere connessa direttamente al PCB per diversi cicli di connessione/disconnessione tramite i fori PTH (Plated Through Hole) passanti. Grazie alla nuova tecnologia plug-in diretta SKEDD, questa connessione vibration-proof è realizzabile senza tool o prese base aggiuntive. In questo modo vengono evitate quindi saldature di questi componenti, con un conseguente risparmio di costi e stress termici.
Attualmente, sono pochissimi i player che dispongono di questa tecnologia, ma crediamo che nel medio termine essa sia destinata a diventare un trend consistente sul mercato.
Come estensione di gamma per le nostre connessioni, abbiamo inoltre ampliato il range di prodotti riguardanti le custodie per l’elettronica, con particolare riguardo ai sistemi embedded (Serie UCS), pannelli operatori mobili (Serie HCS), display fissi e mobili (Serie DCS) e per applicazioni outdoor (Serie ECS).
nella foto: Alberto Lucarelli