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Intervista a Matteo Bambini, marketing manager Italy & Spain National InstrumentsERT

A cura della redazione

D: Qual è la sua opinione riguardo l’andamento del mercato?
R: Parlando del nostro ambiente di progettazione di sistemi NI LabVIEW il mercato dal nostro punto di vista per il 2012 è stabile, ci sono alcuni segni di crescita a livello di fatturato ma non a livello di installato, più dovuto a cambi o spostamenti di politica di licenze che per nuovi utenti.

C’è da dire che invece in alcuni settori di nicchia, come ad esempio il software di progettazione per circuiti in radiofrequenza AWR, acquisito da NI lo scorso anno, c’è un’espansione di mercato, spiegabile però con l’enorme diffusione che le tecnologie wireless stanno vedendo in moltissimi settori, anche dove in passato non venivano utilizzate (pensiamo ad esempio ai termostati, che oggi comunicano in wireless), e questo ovviamente ha comportato un cambio a livello di team di progettazione e di tool di sviluppo software.

D: Quali sono le principali strategie adottate dalla vostra società nel breve/medio periodo per soddisfare al meglio le richieste di questo mercato?
R:National Instruments ha rivisitato alcune strategie a livello di strumenti software, soprattutto pensando in maniera integrata alla diffusione del software e all’apprendimento degli strumenti messi a disposizione – in tal senso proprio con la versione di LabVIEW 2012 abbiamo integrato un sistema di gestione dell’autoapprendimento online di LabVIEW tramite SPOT – self-paced online training, che permette all’utente di LabVIEW di accedere alla formazione sulle basi direttamente dal proprio PC e gratuitamente, per gli utenti con servizio di manutenzione attivo. Dall’altro lato ci rendiamo conto che, in un periodo in cui l’economia richiede costantemente di ridurre i costi dei progetti, è anche importante rendere accessibile uno strumento di progettazione di sistemi così potente a chi investe in innovazione e sviluppo, e per questo abbiamo recentemente abbassato i costi di accesso alle licenze Base e Full di LabVIEW.

D: In che modo state implementando queste strategie?
R: Per noi l’impegno sull’investimento di ricerca e sviluppo è costante, e per questo ogni anno investiamo il 16% del fatturato in R&D, per continuare a migliorare le funzionalità, aggiornare alle tecnologie più recenti, includere i feedback dei progettisti. A proposito di quest’ultimo punto, vorrei sottolineare un’iniziativa lanciata un paio di anni fa che sta riscuotendo un notevole successo: abbiamo creato una comunità online che si chiama LabVIEW Idea Exchange, dove gli utenti possono proporre migliorie, cambiamenti, nuove funzioni negli strumenti di sviluppo che utilizzano quotidianamente, molto spesso per renderli più produttivi e risparmiare tempo di programmazione. Gli altri utenti possono poi votare queste proposte, e quelle che ricevono più “elogi” vengono prioritarizzate dalla ricerca e sviluppo di National Instruments. Questo meccanismo, negli ultimi due anni, ha portato a quasi 50 nuove funzionalità implementate in LabVIEW su proposta degli utenti.

D: Quali sono le previsioni a medio/lungo termine?
R: Le previsioni sono sicuramente di aumento dell’adozione di LabVIEW, proprio perché siamo convinti che sempre più applicazioni richiedano strumenti più flessibili e produttivi, e LabVIEW ha fatto di questi elementi la propria chiave di successo. Inoltre una crescente adozione di LabVIEW anche nel mondo accademico e della ricerca garantisce un futuro in crescita anche nell’industria.