D: Qual è la sua opinione riguardo l’andamento del mercato?
R: Una delle tendenze che si possono osservare nel settore degli FPGA è la crescente “antipatia” nei confronti dei costi che è necessario sostenere a causa degli errori che vengono fatti nella progettazione dei sistemi della prossima generazione. Questo trend non fa altro che accelerare la migrazione verso sistemi basati su FPGA che sono in grado di compensare questo rischio. I progettisti possono infatti modificare i design basati su FPGA sul campo oppure “al volo” piuttosto che ripartire con un nuovo progetto nel momento in cui cambiano i requisiti di sistema. Un approccio di questo tipo comporta meno rischi rispetto a quelli associati all’uso di circuiti ASIC o ASSP.
Quello degli FPGA è sicuramente uno dei settori caratterizzati dai più elevate tassi di crescita dell’intero comparto dei semiconduttori e, tradizionalmente, è in competizione con i circuiti ASIC a funzioni fisse nel momento in cui si tratta di decidere la soluzione da adottare per lo sviluppo dei nuovi sistemi elettronici. Poiché il costo dei progetti che prevedono l’uso di ASIC è cresciuto drasticamente negli ultimi anni, il numero dei design che possono utilizzare componenti realizzati con i nodi tecnologici più recenti restando competitivi in termini di costo sono un numero estremamente ridotto.
Ne consegue che molti progetti ASIC che iniziano ora sfruttano tecnologie datate. Per contro un unico FPGA caratterizzato da un elevato livello di flessibilità può supportare un’ampia gamma di applicazioni: in tal modo l’incremento dei costi di sviluppo è distribuito tra migliaia di clienti e tra differenti mercati verticali. Vista la possibilità di utilizzare FPGA realizzati con le più recenti tecnologie di processo, questi ultimi si stanno proponendo come un’alternativa sempre più interessante in termini di costi e di prestazioni, senza dimenticare la riduzione dle time-to-market, da sempre uno dei “cavalli di battaglia” degli FPGA.
D: Quali sono le principali strategie adottate dalla vostra società nel breve/medio periodo per soddisfare al meglio le richieste di questo mercato?
R: Per venire incontro alle esigenze dei clienti stiamo perseguendo una strategia che prevede l’integrazione di un numero sempre maggiore di funzioni a livello di sistema nei nostri FPGA. Per questo motivo nei nostri dispositivi sono inclusi in misura crescente blocchi funzionali sotto forma di cache e CPU multicore basate su celle, controllori di bus e DRAM, interfacce seriali ad alta velocità, percorsi dati per l’elaborazione del segnale e blocchi RAM (BRAM). Tutte queste funzioni integrate tendono a esaltare il ruolo dell’FPGA all’interno di un sistema, in quanto permettono agli utilizzatori di riunire più funzionalità del sistema in un singolo dispositivo, diminuendo nel contempo i costi del sistema stesso a fronte di un incremento delle prestazioni. Allo stesso tempo siamo impegnati ad aumentare la produttività dei progettisti mettendo a disposizione i tool di sviluppo, i blocchi IP e le risorse necessarie per la progettazione con FPGA.
D: In che modo state implementando queste strategie?
R: La capacità logica degli FPGA è cresciuta in maniera esponenziale nel corso degli anni, in modo da attirare l’attenzione di una platea sempre più vasta di progettisti di sistemi. Gli odierni FPGA da 28 nm sono caratterizzati da un livello di integrazione dieci volte superiore rispetto ai dispositivi di un decennio fa. Altera ha integrato in maniera progressiva sempre più funzioni all’interno dei propri chip: dalle memorie negli anni ‘90 per arrivare ai transceiver multi-gigabit, ai blocchi per l’elaborazione digitale del segnale e a un’ampia gamma di blocchi IP (Intellectual Property) specialistiche: nei nostri FPGA di più recente introduzione realizzati in tecnologia da 28 nm sono presenti core microprocessore ARM di tipo hard. Grazie a questa integrazione, il ruolo dell’FPGA all’interno di un sistema è cresciuto enormemente.
Alcuni dei nostri investimenti più significativi sono stati effettuati nell’area dei tool per lo sviluppo di sistemi, in modo da incrementare la produttività dei progettisti e consentire agli utenti che non hanno familiarità con gli FPGA di sfruttare le potenzialità delle nostre architetture su silicio. Gli investimenti più recenti sono stati quelli nell’area dei tool per l’integrazione di sistema e di OpenCL. Grazie a questi investimenti abbiamo dato la possibilità agli utenti di utilizzare senza problemi i nostri sistemi ad alto grado di integrazione.
Sul fronte del silicio continuiamo a investire nella tecnologia dei circuiti integrati: integrazione tri-dimensionale, processi avanzati e metodologie innovative di progettazione dei chip sono solo alcuni tra i numerosi settori della nostra attività di R&D. Tutti questi investimenti sono finalizzati a garantire agli sviluppatori di sistemi la disponibilità delle risorse più avanzate in grado di soddisfare le loro esigenze specifiche, garantendo ai sistemi da loro realizzati un vantaggio competitivo misurabile sul mercato.
D: Quali sono le previsioni a medio/lungo termine?
R: L’evoluzione più significativa nel settore degli FPGA e rappresentata dai nostri SoC FPGA che integrano all’interno della struttura programmabile un processore dual core ARM Cortex-A9. Le nostre prime soluzioni SoC sono rappresentate dalle serie Cyclone V SoC e Arria V SoC, entrambe realizzate con un processo da 28 nm avanzato. Per questi SoC si apre un mercato decisamente interessante, ovvero quello dei processori embedded, che può essere stimato in 9 miliardi di dollari. Siamo consapevoli del fatto che gli utilizzatori hanno investito notevoli risorse nello sviluppo di blocchi IP legacy attorno ad architetture di processore: la disponibilità di architetture di processore molto diffuse rende più appetibile l’integrazione nei dispositivi SoC di Altera.
Sul lungo termine, il livello di integrazione degli FPGA sarà ancora maggiore. Grazie ai package 3D sarà possibile l’inclusione di altre tecnologie (ASIC, memorie), unitamente a un FPGA, in un unico dispositivo.