In una recente intervista alla BBC, Pat Gelsinger, CEO di Intel, ha dichiarato che l’azienda non sta più considerando la possibilità di realizzare una fabbrica di chip nel Regno Unito a causa della Brexit, ipotesi che invece avrebbe preso in considerazione prima dell’uscita del Paese dalla UE.
Oltre all’incremento produttivo negli Stati Uniti, Intel infatti sta pianificando investimenti fino a 95 miliardi di dollari per l’apertura e l’aggiornamento di impianti di semiconduttori in Europa nei prossimi 10 anni. Intel ha precisato anche di aver già ricevuto circa 70 proposte per siti in tutta Europa da almeno 10 Paesi diversi.
L’azienda di fatto conta di raggiungere un accordo su un sito e sul supporto della UE entro la fine di quest’anno.
Questa operazione permetterebbe di ridurre la dipendenza geografica della supply chain, dato che attualmente c’è un notevole sbilanciamento in questo senso per la produzione dei semiconduttori . Negli Stati Uniti infatti sono prodotti solo circa il 12% dei componenti a livello mondiale, mentre la coreana Samsung e TSMC costituiscono circa il 70% dell’offerta globale