Nel 2015 terminerà il dodicesimo piano quinquennale cinese e già si parla di quello successivo che arriverà sino al 2021. In realtà gli obbiettivi tecnologici previsti dal Governo per il 2015 sono ugualmente importanti per poter iniziare il nuovo piano quinquennale.
Il nuovo piano quinquennale, che inizierà nel 2016, punterà infatti sulla connettività, ma anche sulla promozione delle aziende cinesi di semiconduttori con l’obbiettivo di produrre CPU e application processor. Alcuni brand, come per esempio Spreadtrum Communications Inc. e Fuzhou Rockchip Electronics Co. Ltd, in realtà stanno già riscuotendo un discreto successo con i loro processori, ma si collocano per ora soltanto nella fascia low end del mercato. Il Governo cinese, invece, punta a far predominare le aziende locali nel segmento high end delle CPU per smartphone e sta mettendo in atto delle politiche specifiche per raggiungere questo obbiettivo.
In quest’ottica si può spiegare anche la collaborazione fra Intel e Rockchip, che prevede la fornitura a quest’ultima di APU e modem per poter realizzare i suoi chip, e l’acquisizione da parte di Intel del 20% delle azioni di Tsinghua UniGroup, che controlla Spreadtrum e RDA Microelectronics, con un investimento di 1,5 miliardi di dollari.
Alcuni analisti ritengono che questa mossa sia strategica per Intel per far entrare l’azienda nel mercato cinese dal basso e, eventualmente, per utilizzare l’eccesso di capacità produttiva a 14 nm e recuperare parte degli investimenti per questi impianti. Altri, invece, mettono in guardia sulle possibili conseguenze sulla sicurezza delle proprietà intellettuali (IP) di Intel.