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I progetti di IntelERT

Durante la recente edizione 2012 dell’Intel Developer Forum (IDF) la casa di Santa Clara ha, fra le altre cose, fatto il punto sull’Intelligent Systems Framework. Si tratta di una serie di specifiche tecniche che, insieme ai reference design software proposi da Wind River e McAfe, permettono di implementare nuove piattaforme per la realizzazione dei sistemi embedded.
Il framework richiede la presenza di un processore Intel e di un controller Ethernet, così come Wind River Linux e la tecnologia McAfee.

Questa iniziativa punta a cogliere le opportunità legate al notevole sviluppo previsto per quella che viene chiamata “Internet delle cose” o Internet of Things (IoT). Entro il 2015, infatti, alcune stime degli analisti prevedono che ci saranno 15 miliardi di dispositivi connessi a Internet e i sistemi intelligenti rappresenteranno oltre un terzo del volume di tutti i sistemi embedded presenti a livello mondiale.

Gli obbiettivi del framework
Uno degli obbiettivi principali dell’Intelligent Systems Framework di Intel è quello di semplificare e accelerare lo sviluppo dell’Internet of Things tramite un insieme di soluzioni interoperabili progettate per consentire connettività, la gestione e la sicurezza attraverso tutti i dispositivi, in modo omogeneo e scalabile.
Occorre considerare, infatti, che attualmente nello sviluppo di dispositivi connessi si fa spesso ricorso a componenti proprietari realizzati da numerose aziende.

Questo tipo di approccio deve però spesso fare i conti con l’assenza di funzioni di sicurezza e gestibilità indispensabili per poter protegger la rete e controllare i vari dispositivi che si collegano. Tra le conseguenze di questo sistema di sviluppo ci sono gli svantaggi relativi a costi e tempi necessari per la progettazione e la validazione dei sistemi hardware e software.
In pratica l’Intelligent Systems Framework di Intel punta a determinare un insieme di soluzioni che possano permettere la riduzione dei tempi di sviluppo per l’integrazione fra hardware e software, ma anche a ridurre l’attuale frammentazione del mercato costituto dalle soluzioni proprietarie. Di fatto l’intento è quello di fare affermare una piattaforma standardizzata.

La strategia di Intel prevede che lo step successivo sia quello di sbloccare l’accesso alle grandi quantità di dati presenti nei sistemi per poterne sfruttare in modo adeguato il valore. Accedere e gestire queste grandi quantità di dati, note anche come “big data”, è un problema particolarmente sentito in alcuni settori, come per esempio quello degli impianti produttivi dove vengono generarti elevate quantità di dati, che possono, se analizzati, possono contribuire a migliorare aspetti come l’efficienza e la produttività.

Un efficace esempio fatto da Intel per spiegare un possibile miglioramento pratico dell’efficienza riguarda lo scenario di un punto vendita connesso che, potendo contare sull’accesso ai dati meteorologici, avrebbe la possibilità di essere messo al corrente dell’arrivo di precipitazioni e di modificare i contenuti della rete di cartellonistica digitale del retailer con variazioni di prezzo per gli articoli legati al cattivo tempo, come gli ombrelli.

Il framework
I processori Intel supportati dal framework comprendono quelli della famiglia Xeon, gli Intel Core di seconda e terza generazione con tecnologia vPro e i processori Atom.
Per i processori Intel più comunemente usati per le applicazioni embedded, quelli della famiglia Atom, la versione più recente è quella chiamata con il nome in codice “Clover Trail”. Si tratta di un system-on-chip (SoC) progettato appositamente per Windows 8 e realizzato con la tecnologia di processo a 32 nm.

La compatibilità con l’Intelligent Systems Framework, è anche una delle caratteristiche di Intelligent Device Platform di Wind River. Si tratta di una piattaforma completa per lo sviluppo di applicazioni machine-to-machine (M2M) che risponde alle esigenze di sicurezza, connettività e controllabilità richieste nello sviluppo dei dispositivi di questo tipo. La nuova piattaforma è basata su Wind River Linux e sulle tecnologie M2M incluse nell’Embedded Development Kit for M2M Smart Services, sempre di Wind River. In pratica la piattaforma mette a disposizione dei componenti commerciali off-the-shelf (COTS) pre-integrati, che permettono di ridurre sensibilmente i tempi di sviluppo. Al centro della piattaforma c’è infatti un layer che contiene le informazioni di configurazione e le build per integrare altri componenti M2M, in modo da generare un’immagine runtime funzionale e ottimizzata.

Il processore Atom con il nome in codice Clover Trail è realizzato con un processo produttivo a 32 nm, m la prossima generazione, chiamata Bay Trail, sfrutterà un processo a 22 nm

oltre al sistema operativo Wind River Linux, la piattaforma dispone di uno stack middleware validato e supportato, che comprende macchine virtuali, OMA DM, OSGi, TR-069, e home automation. Per la connettività, invece, sono disponibili numerose possibilità come quelle 3G, Bluetooth, Ethernet, Wi-Fi, ZigBee e Z-Wave su reti PAN, LAN e WAN. Per la sicurezza ci sono le funzioni di trusted boot personalizzabile, grsecurity per il controllo delle risorse, migrazione chiavi sicura TPM e misurazione dell’integrità.

Sul versante delle diffusione, Intel sta collaborando con diversi produttori di sistemi, ISV e integratori di sistemi e sta sviluppando dispositivi e servizi cloud basati sul framework.
Diverse aziende hanno deciso di supportare l’Intelligent Systems Framework, tra cui Advantech, Arrow Electronics, Avnet, Axeda, Dell, Digi International, Kontron, McAfee, Portwell, WebHouse e Wind River.

Se per l’Intel Framework è previsto l’impiego dei processori Intel Core di seconda e terza generazione, alla recente edizione di IDF la casa di Santa Clara ha annunciato i processori Core di quarta generazione, caratterizzati dalla microarchitettura chiamata “Haswell”, che saranno disponibili dal prossimo anno. Per queste CPU Intel è riuscita a ridurre i consumi durante le fasi di inattività della piattaforma di oltre 20 volte rispetto ai processori Core della seconda generazione.

Questi processori Core della quarta generazione saranno destinati ai dispositivi Ultrabook e tablet e saranno realizzati con un processo produttivo a 22 nm. Per la caratteristiche, questi processori che opereranno inizialmente a 10 W, offriranno il supporto per la grafica Intel HD, nuove istruzioni per la crittografia e nuove funzioni di sicurezza basate su hardware. Sul fronte del risparmio energetico, sono previsti dei sotto-stati che renderanno possibile una maggiore durata della batteria.

Per i processori della famiglia Xeon, invece, le anticipazioni riguardano l’aggiornamento degli Xeon E5, quelli con il nome in codice “Ivy Bridge-EP”, che saranno basati sul processo produttivo a 22 nm di Intel e includeranno i primi transistor 3D tri-gate. L’inizio della produzione di questi componenti è prevista per il 2013.
Anche i nuovi componenti della famiglia Xeon E7 saranno basati sul processo di produzione a 22 nm Il nome in codice di qu
este CPU è “Ivy Bridge-EX” e entreranno in produzione nel 2013. Questi processori offriranno anche nuove caratteristiche di sicurezza basate su hardware come l’Intel Secure Key e l’Intel OS Guard.