Saranno colpiti anche i distributori di componenti elettronici dalla guerra dei dazi tra Trump e la Cina? Secondo quanto riferito dagli esperti dell’International Distribution of Electronics Association (IDEA) l’attuale elenco dei dazi proposti contiene oltre 1.400 prodotti che includono condensatori al tantalio, alluminio, ceramica, carta o plastica, molte resistori a film, compositi, a strato di carbone, fusibili, relè, LED, transistor, tiristori al litio, batterie primarie di tipo aria zinco o a ossido d’argento.
Le tariffe aumenterebbero i costi diretti per i clienti negli Stati Uniti, ma farebbero anche incrementare i costi ai produttori e distributori autorizzati che importano merci dalla Cina negli Stati Uniti per poi spedirle ai clienti internazionali, secondo quanto afferma Adam Fletcher, presidente di IDEA.
Per evitare i dazi, i produttori e i distributori autorizzati potrebbero operare per drop ship (ovvero senza tenere la merce in magazzino), oppure pagare i dazi per poi farli ricadere sui clienti finali, oltre a garantire le merci non vengano rispedite negli Stati Uniti dalla Cina attraverso un paese terzo.
“È un onere amministrativo aggiuntivo per l’intera rete di fornitura di componenti elettronici in cui i tempi di consegna dei componenti passivi sono già notevolmente estesi”, ha affermato Fletcher.
I membri di IDEA stanno formulando una carta per l’ US Trade Representative, richiedendo che i componenti elettronici vengano esclusi dalla lista durante il processo di consultazione che avrà inizio l’11 maggio 2018.
foto di Mark Wilson/Getty Images