L’aggiornamento di aprile dell’edizione 2018 del rapporto McClean di IC Insights mostra un dato significativo: i principali fornitori di semiconduttori hanno aumentato significativamente le loro quote di mercato negli ultimi dieci anni, e questo a livello mondiale,
I primi cinque in classifica hanno rappresentato il 43% delle vendite mondiali di semiconduttori nel 2017, con un aumento di 10 punti percentuali rispetto a 10 anni prima.
In totale, i primi 50 fornitori del 2017 hanno rappresentato l’88% del mercato mondiale dei semiconduttori per 444,7 miliardi di dollari l’anno scorso, in crescita di 12 punti percentuali rispetto alla quota del 76% delle prime 50 società del 2007
Come mostrato in tabella, nel 2017 le quote delle prime cinque società in classifica, delle prime 10 e delle prime 25, tutte attive nel mercato mondiale dei semiconduttori, sono aumentate da 10 – 12 punti percentuali nell’ultimo decennio. Con il susseguirsi delle fusioni e delle acquisizioni, che IC Insights prevede continueranno anche nei prossimi anni (Qualcomm e NXP), la società di analisi di mercato ritiene che il consolidamento aumenterà le quote dei principali fornitori anche a livelli più elevati.
La presenza e l’influenza del Giappone nel mercato IC è diminuita significativamente dal 1990, con la sua quota di mercato escluse le fonderie) al 7% nel 2017. Nomi giapponesi come NEC, Hitachi, Mitsubishi e Matsushita oggi mancano nella lista.
Le pressioni concorrenziali da parte dei fornitori della Corea del Sud, in particolare nel mercato delle memorie, hanno certamente svolto un ruolo significativo negli ultimi 27 anni. Inoltre, a seguito dell’esito della vendita della divisione flash NAND di Toshiba, la quota delle società giapponesi nel mercato IC potrebbe scendere ulteriormente.
Una forte concorrenza ha ridotto il numero di fornitori giapponesi di circuiti integrati, la perdita delle sue attività verticali, la mancanza di circuiti integrati per numerose applicazioni finali ad alto volume sono tra i motivi che hanno portato il Giappone a ridurre gli investimenti in nuove fabbriche e attrezzature per wafer. In effetti, le aziende giapponesi rappresentavano solo il 5% delle spese in conto capitale nel settore dei semiconduttori nel 2017 (due punti in meno rispetto alla quota del mercato IC detenuta lo scorso anno), lontano dalla percentuale del 51% di spesa rappresentata nel 1990.