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‘Graphical system design’, un mondo di applicazioni per LabVIEWERT

Giorgio Fusari

La progettazione grafica di sistemi come opportunità tecnologica per dominare la complessità e vincere le sfide ingegneristiche di oggi e domani, anche nel mondo embedded: questo il filo conduttore dell’NIDays, svoltosi la settimana scorsa a Roma. Un forum tecnologico in cui lo stesso James Truchard, presidente, amministratore delegato e cofondatore di National Instruments, ha ripercorso a brevi tratti l’evoluzione della strumentazione di test e misura verso l’approccio della virtual instrumentation, che pone il software alla sua stessa base. Poi il cammino fino a oggi, con l’espansione sempre maggiore delle capacità di misura, l’avvento delle architetture parallele, delle Cpu multi-core e di piattaforme Fpga sempre più prestazionali.

Dopo molto tempo dal primo rilascio di LabVIEW, nel 1986, i prossimi anni, spiega Truchard, vedranno questo software assumere un ruolo crescente nella progettazione di sistemi, grazie alla filosofia del ‘graphical system design’, che costituisce una piattaforma standard su cui si possono costruire molte applicazioni. Un esempio particolarmente significativo è stata l’adozione da parte del Cern di Ginevra del software LabVIEW e di hardware basato su piattaforma Pxi per realizzare un sistema di controllo del Large Hadron Collider (Lhc), il più grande acceleratore di particelle esistente al mondo.

Il graphical system design fornisce una piattaforma per risolvere i problemi sia nel mondo classico della strumentazione di test e misura, sia nel settore embedded. L’obiettivo della progettazione grafica di sistemi, conclude Truchard, è fare per il settore test e misura quello che il foglio elettronico ha fatto per le analisi finanziarie, e per l’embedded produrre la rivoluzione che i pc hanno portato negli uffici.

Nella foto: James Truchard, presidente, amministratore delegato e cofondatore di National Instruments