Lo studio di registrazione Bieber si affida alla tecnologia FLIR per garantire che, non solo lo studio, ma anche tutte le apparecchiature, funzionino sempre alla perfezione.
Nello Tonstudio Bieber di Offenbach si vive e si respira rock-‘n’-roll. Ovunque cade l’occhio, si possono ammirare amplificatori d’epoca, decine di effetti musicali, organi, pianoforti, tantissime chitarre e bassi. Naturalmente, ormai, la registrazione avviene in digitale, ma non manca un registratore a nastro a 24 tracce accanto all’imponente mixer a 60 canali, pronto all’uso in 20 minuti. Si capisce subito che questo studio produce musica genuina, con strumenti classici ed effetti originali contemporanei.
PRODUZIONI MUSICALI NAZIONALI
Nato alla fine degli anni ’70, lo studio Bieber dal 2004 è diretto dal chitarrista e produttore Oli Rüger. Rüger è stato per molti anni nelle top ten della scena musicale dell’area Rhein-Main, per cui non c’è da stupirsi se i grandi gruppi di Francoforte e musicisti di fama nazionale, come Sasha (con cui ha stretto una collaborazione musicale di lunga data), Max Mutzke, l’attore Uwe Ochsenknecht e il figlio di Ochsenknecht, Wilson Gonzales, hanno tutti registrato in questo studio.
UN CONCENTRATO DI 50 ANNI DI STRUMENTAZIONE
Parlando con Rüger, si capisce subito che questo produttore di successo è un vulcano di idee creative. Quando un progetto lo ispira, cerca di trarre il meglio da ogni brano. Sviluppa arrangiamenti di successo e non ha paura di dire agli artisti cose che forse preferirebbero non sentire. “Fondamentalmente, mi lascio coinvolgere solo da progetti ai quali sono certo di poter contribuire musicalmente”, spiega Rüger, “e se sento di poter trarre di più dal brano e dall’artista, non mi trattengo”. Per ottenere la sonorità ottimale, ha collezionato un’impressionante numero di effetti classici e strumenti vintage, tutti degni di essere esposti nel suo museo rock-‘n’-roll.
LA MANUTENZIONE È LA CHIAVE
Lo studio è saturo di dispositivi elettrici ed elettronici che devono essere sempre pronti all’uso. La termografia è ideale per questo; tuttavia, per molto tempo questa tecnologia è rimasta praticamente inaccessibile a tutti gli studi di registrazione, ad eccezione dei colossi. A causa della crisi dell’industria musicale, iniziata con la comparsa della musica in streaming e della condivisione di file su Internet, le case discografiche difficilmente hanno un budget a disposizione per la produzione di CD. Ciò nonostante, l’attrezzatura deve essere sempre in perfette condizioni.
Il lancio di moduli termocamera a basso costo è arrivato al momento giusto per lo studio di registrazione Bieber. Per la riparazione e l’analisi dei guasti, Rüger e il suo braccio destro Tobi Wehner si affidano oggi a FLIR ONE Pro. “Il controllo periodico delle attrezzature dell’intero studio e il programma di manutenzione basato sulle condizioni per noi sono molto importanti”, spiega Rüger. “Ci permettono di concentrarci sulla nostra musica ed esprimere appieno la nostra creatività, senza preoccuparci di problematiche tecniche”.
L’AUMENTO DELLA TEMPERATURA RIVELA I PROBLEMI
Un aumento della temperatura è spesso il precursore di un futuro malfunzionamento. “Non solo controlliamo regolarmente l’impianto elettrico dello studio, ma ispezioniamo anche da vicino i rack da 19 pollici”, spiega Rüger. Questi rack contengono molti effetti professionali, preamplificatori e amplificatori e, soprattutto, un grande patch bay, che usiamo per inviare ogni segnale esattamente dove serve, in fase di registrazione o in post-editing.
La verifica regolare di tutte le attrezzature dello studio con FLIR ONE Pro rassicura il team sul corretto funzionamento anche della tecnologia meno recente. L’attrezzatura vintage ha un sound speciale, ancora oggi molto apprezzato e utilizzato dai musicisti. Il pedale Fender fuzz degli anni ’60 è un esempio di attrezzatura vintage tutt’ora attuale; il team di Offenbach ne possiede due. “È come con un’auto d’epoca: una con cui andare in giro, mentre l’altra è in officina”, dice Rüger scherzando. L’imponente fuzz a pedale sembra una scarpa misura 60.
LA SCELTA DI FLIR ONE PRO
Rüger spiega molto chiaramente il motivo della scelta di FLIR ONE Pro. “Naturalmente, avrei preferito una FLIR T1020, e se i Foo Fighters o Bruce Springsteen venissero qui il mese prossimo per una registrazione, allora avrei valutato di fare un acquisto come quello”, dice il proprietario dello studio ridendo. “Ma, nel frattempo, mi ritengo molto soddisfatto della FLIR ONE Pro. È un paio di zeri più conveniente e funziona bene per i nostri scopi, con una risoluzione dell’immagine termica più alta rispetto al modello standard FLIR ONE”.
IMMAGINI TERMICHE DI GRANDE IMPATTO ESTETICO
Oltre alle considerazioni tecniche, Rüger apprezza anche la qualità estetica delle immagini termiche. “Non mi sorprende l’uso sempre più diffuso di immagini termiche nei video musicali”, spiega Rüger. “Penso anche che alcune delle nostre immagini termiche non sfigurerebbero sulla copertina di un album”.
E se anche la FLIR ONE Pro dovesse cadere durante il lavoro quotidiano in studio, è certo che resisterebbe all’impatto meglio dello smartphone. “Anche questo è Rock-’n’-Roll”, dice Rüger, alzando il volume dei monitor per ascoltare ancora una volta il mix finale della sua ultima produzione.
FLIR ONE PRO IN CIFRE
Con una risoluzione dell’immagine termica quattro volte superiore (rispetto alla FLIR ONE) e all’elaborazione delle immagini VividIRTM, la FLIR ONE Pro consente di riconoscere i dettagli della scena che contano di più. Il dettaglio e la nitidezza dell’immagine non sono l’unica differenza rispetto al modello standard. L’ampia gamma di misura consente di misurare temperature comprese tra -20 °C e 400 °C con fino a tre punti di temperatura e sei regioni di interesse. FLIR ONE Pro è stata sviluppata appositamente per la registrazione in presenza delle sollecitazioni tipiche di un ambiente esigente e per durare nel tempo, con una resistenza alle cadute da 1,8 m.