L’automotive, fino adesso, rappresentava una sorta di paradiso per la vendita dei semiconduttori.
Proprio in questo settore si è registrato un aumento dell’utilizzo di silicio rispetto al 2000.
Ultimamente però anche in questa oasi felice qualcosa sembra incrinarsi al punto che è difficile stabile quale sarà il trend finale per quest’anno.
Persino istituti come IC Insight preferiscono cautelarsi dal fare brutte figure evitando qualsiasi tipo di previsione.
Gli analisti non sono ancora in grado di stimare l’impatto della crisi in atto sulle vendite delle automobili e quindi di quanto diminuirà la domanda di silicio.
Ad ogni modo un dato è assolutamente inconfutabile: la quantità di silicio sulle auto nel medio lungo periodo andrà sempre più aumentando.
Di questo parere è sicuramente STMicroelectronics che ha introdotto una nuova linea di memorie flash particolarmente adatte per essere utilizzate all’interno della centralina di gestione del motore, nei sistemi di navigazione di bordo e nei dispositivi telematici.
Le memorie, 16Mbit funzionanti a 56MHz, sono realizzate su un’architettura a 32-bit per meglio rispondere alle esigenze dei nuovi microprocessori utilizzati nell’automotive che sono già realizzati a 32-bit.
I bassi consumi, il funzionamento low voltage e la possibilità di operare in un ampio range di temperature completano il profilo di queste nuove memorie.
Indipendentemente dalle incertezze di questo periodo si può comunque affermare che sebbene questo settore non vedrà una crescita stellare è comunque ipotizzabile che le vendite dei semiconduttori nell’automotive non subiranno la caduta avvertita nel settore consumer, telecom o nei PC.
Da ricordare che secondo i dati forniti da IC Insight le vendite di silicio nel settore automotive nel corso del 2000 hanno raggiunto la quota di 9,3 miliardi di dollari.