Nonostante il mercato dei prodotti di telefonia della terza generazione, gli ormai noti 3G, continui a segnare il passo i produttori di silicio sono impegnati nella continua ricerca di nuovi componenti.
Un esempio è Analog Devices che introdurrà un DSP dalle prestazioni molto interessanti in grado di espandere la presenza di questi componenti nei prodotti 3G.
Una soluzione software per implementare una stazione in banda base 3G è, invece, la proposta di ADI.
Secondo l’azienda questa soluzione dovrebbe ridurre il costo del prodotto finito di almeno il 50%, eliminando la necessità di ASIC o FPGA usate nelle soluzioni convenzionali.
Nonostante le potenzialità di questo mercato, sono ancora molti i problemi, come conferma Graham Haddock vice presidente della divisione Wireless System di Motorola.
Per Haddoch è difficile fare previsioni a breve e medio termine sul 3G, in quanto sono ancora troppe la cause che generano incertezze.
Per il momento il mercato non ha reagito come ci si poteva aspettare ma le speranze di un’esplosione a medio termine sono più che consistenti.
Nella situazione attuale i tre grandi bacini d’utenza: Giappone, Europa e Stati Uniti stanno a guardarsi nella speranza che uno dei tre possa trainare gli altri nella crescita.
Particolarmente deludente fino a questo momento la risposta dell’Europa che ha portato ad un netto ridimensionamento degli investimenti in questo settore, dopo l’iniziale pioggia di denaro.
Fortunatamente a risollevare le sorti ci ha pensato la via di mezzo: la 2,5G che ha ottenuto un risultato forse superiore alle attese sia in Europa che negli Stati Uniti, alleviando in parte la sofferenza per i mancati guadagni legati ai sistemi 3G.