Elettronica Plus

Distribuzione e compatibilità ambientaleERT

L’enorme diffusione di prodotti elettronici comporta seri problemi di smaltimento e riciclaggio: rischi per la salute e per l’ambiente, dovuti alla presenza di materiali nocivi; possibilità di intasare le discariche in modo selvaggio e incontrollato; perdita di dati sensibili e riservati, per non citarne che alcuni.

Uno degli aspetti più evidenti di questo fenomeno è dato dal commercio non regolamentato di rifiuti pericolosi e, in particolare, dal grande flusso illegale di prodotti tossici scaricati, il più delle volte a mezzo grandi navi, nei Paesi in via di sviluppo.

La Convenzione di Basilea e la rete BAN

Su questo fronte si registra l’attività di alcune organizzazioni non-profit, come BAN (Basel Action Network), fondata nel 1997 allo scopo di contribuire a sanare questa piaga. Il suo nome deriva dalla Convenzione di Basilea e dal trattato delle Nazioni Unite che limita il commercio di rifiuti pericolosi. Da allora BAN, che ha sede a Seattle, Washington (USA), è impegnata nello svolgimento di indagini, relazioni e documentari sui principali commerci di rifiuti pericolosi e sui maggiori flussi di tali materiali: quello dei prodotti elettronici e quello delle ‘navi tossiche’ che li riciclano nei Paesi in via di sviluppo. Decine di persone hanno potuto vedere le immagini di bambini addetti alla movimentazione dei prodotti tossici nei Paesi più poveri in Africa e in Asia.

BAN ha scoperto per prima l’eliminazione dei rifiuti elettronici verso i Paesi in via di sviluppo e ha condotto una campagna per impedire ogni smaltimento irresponsabile di rifiuti elettronici dannosi verso tali Paesi. Le sue ricerche sono state presentate dalla CBS nei programmi “60 Minuti” e “Frontline”, dal New York Times e da altri organi di stampa.

Oggi BAN è la principale fonte mondiale di informazione e sensibilizzazione sul commercio dei prodotti tossici e sui trattati internazionali promulgati per regolamentarlo. Partendo dalla constatazione che questo mercato può essere fonte di guadagni, non solo illeciti, BAN ha sviluppato soluzioni basate sui più elevati standard di riciclaggio responsabile a livello globale e le relative modalità di certificazione indipendente.

Anche se attualmente non mancano leggi e regolamenti a questo riguardo, tuttavia c’è ancora molto da fare per ridurre, se non eliminare del tutto, il riciclaggio clandestino. Per far conoscere a tutti le proprie iniziative, BAN ha attivato il sito www.BAN.org.

L’iniziativa e-Stewards

Nell’impegno volto ad aiutare sia le imprese sia i singoli consumatori a fare le scelte giuste in tema di smaltimento rifiuti e riciclaggio dei prodotti, BAN ha lanciato nel 2003 una serie di iniziative (Fiera Caffè, Forest Stewardship Council e il programma Pledge e-Stewards) atte a qualificare il loro operato nel rispetto di modalità responsabili di e-waste a livello globale. In particolare, tali modalità escludono del tutto lo smaltimento in discarica o negli inceneritori, l’impiego del lavoro dei bambini e dei carcerati, oltre a qualsiasi esportazione verso le comunità più povere.

Nel gennaio 2006 venne avviato, nell’ambito del programma Pledge e-Stewards, un progetto di certificazione e verifica indipendente, con la creazione di uno standard di e-riciclaggio in USA. Due anni e mezzo di successi di questa iniziativa hanno stimolato i principali soggetti industriali attivi sul fronte del recupero degli asset a dar vita a un rigoroso programma di certificazione conforme a livello internazionale. Alla fine del 2008 è stata avviata la e-Stewards Certification per i riciclatori di elettronica, mentre all’inizio del 2010 sono stati proclamati i primi riciclatori certificati e-Steward e i primi tre organismi di certificazione accreditati e-Steward.

La certificazione e-Stewards è uno strumento fondamentale nella campagna per la regolamentazione dello smaltimento dei rifiuti ed è supportata da più di 70 organizzazioni ambientali in tutto il mondo e da oltre 50 fra i più importanti gruppi industriali e città, fra cui Wells Fargo Bank, Alcoa, Boeing, Bank of America, San Francisco, LG, Samsung e Bloomberg, dette ‘e-Stewards Enterprises’. Oltre a garantire i clienti contro l’esportazione di rifiuti elettronici dannosi verso Paesi in via di sviluppo, nelle discariche municipali, negli inceneritori e contro l’impiego di bambini, reclusi e condannati ai lavori forzati, lo standard e-Stewards costituisce anche un modello globale per la protezione dei dati riservati contenuti nelle apparecchiature elettroniche.

Oggi il programma di certificazione e-Stewards per i riciclatori di elettronica offre incentivi di mercato per chi opera nella filiera del riciclo secondo queste prescrizioni. L’insieme di tali iniziative si propone di creare una rete di raccolta responsabile, garantendo sia le aziende sia i consumatori in difesa dell’ecosistema globale e delle popolazioni, soprattutto dei Paesi più poveri.

L’accordo Arrow – BAN

Alla fine di giugno è stato annunciato un accordo triennale tra Arrow Electronics e Basel Action Network per la certificazione di tutte le attività Arrow relative al riciclaggio elettronico e al recupero dei beni IT a livello mondiale, sulla base dello standard e-Stewards. Uno dei punti principali di questo accordo riguarda la sua copertura geografica, che non si limita al Nord America ma si estende all’Europa e all’America Latina. Grazie a questa iniziativa, Arrow è il primo riciclatore globale e-Stewards, che opera su tutte le proprie unità operative in più continenti: nove in USA, sei in Europa e una in Brasile.

L’attività commerciale di Arrow nel recupero di valore consente una gestione specialistica del flusso inverso dei materiali, del recupero dei beni IT e dei servizi di remarketing, che permettono agli utenti tecnologici di scoprire le opportunità di una maggior efficienza e realizzazione di valore alla fine del ciclo di vita dei prodotti IT.