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Cresce l’attenzione sul mercato della domoticaERT

Com’è noto la domotica estende il concetto di integrazione e automazione degli apparati elettrici presenti in una abitazione o in un edificio alla connessione degli stessi su reti Internet. La nascita della domotica si deve alle tecnologie ICT, che hanno reso più intelligenti gli apparecchi domestici ampliandone le funzioni. Un esempio significativo resta la ormai “storica” lavatrice Merloni, Margherita.com, che oltre ad assicurare il lavaggio degli indumenti può venire collegata in rete col servizio assistenza Merloni, il quale ne monitora il funzionamento. Questa stessa lavatrice e tutta una serie di elettrodomestici della nuova generazione, se vengono collegati a un sistema di gestione domestico di tipo intelligente, possono venire attivati a distanza oppure funzionare in modi differenti a seconda dell’energia disponibile in un certo momento o a seconda delle diverse fasce di costo dell’energia.

Si parla sempre di più di domotica anche al fine di incuriosire il consumatore e magari suscitare nuovi bisogni. Tutti gli operatori interessati sono molto attenti a non lasciarsi sfuggire questo potenziale business che alcuni hanno stimato nell’ordine di 1.000 miliardi l’anno per l’Italia. In campo sono scesi oltre ai pionieri della domotica, cioè gli installatori e gli esperti di integrazione, anche i produttori di elettrodomestici e le imprese ICT. E cominciano i primi studi sul consumatore. Nell’ultima edizione dello Smau ne è stato presentato uno promosso da Smau Comufficio e condotto dall’Università Cattolica di Milano. All’interno di grandi centri commerciali del Nord Italia sono stati intervistati 400 individui già orientati alle tecnologie, dato che dispongono di un computer. Il 77% degli intervistati ha dimostrato di conoscere gli elettrodomestici intelligenti e l’86% i sistemi di sicurezza e gestione della casa. Il campione ha manifestato un certo interesse per la domotica, infatti il 19% si è detto molto interessato e il 30% abbastanza interessato. L’utilizzatore ideale sarebbe da cercare tra i giovani, in quanto più orientati alle tecnologie, e i singles, che supplirebbero così l’assenza di conviventi che possano aiutare nella gestione degli apparati domestici. Tutto questo secondo il parere degli intervistati più giovani. Il campione al di sopra dei 50 anni di età, invece, ha indicato come utilizzatori ideali gli anziani e i disabili.

L’orientamento di un consumatore piuttosto evoluto, quindi, potrebbe essere effettivamente positivo. Bisogna però fare i conti con la propensione alla spesa. E anche qui secondo i risultati di altre ricerche presentati allo Smau, seppure con le dovute cautele, sembra che il consumatore sarebbe disposto a spendere in più, rispetto al semplice acquisto dei prodotti, nella misura del 10%. Dato ritenuto piuttosto interessante. Ma i consumatori intervistati nell’ambito della ricerca dell’Università Cattolica hanno espresso anche delle riserve, principalmente a riguardo dell’affidabilità dei sistemi. “E se si blocca tutto?” è stato detto da molti. Da qui nascono le richieste di tecnologie user friendly, di servizi di consulenza nella prevendita e di un’efficiente assistenza postvendita. E proprio in considerazione di queste necessità l’86% del campione ha individuato nell’installatore specializzato il referente preferito per l’acquisto di sistemi automatizzati. E fino ad ora le maggiori esperienze di domotica le hanno avute proprio i fornitori dell’area della progettazione e integrazione di impianti. Nel corso del convegno Smau “Domotica: nuovo business per gli operatori dell’IC&T” sono stati di grande interesse gli apporti di Innovatech e di Home Automation Systems, imprese emiliane che negli ultimi anni hanno visto crescere in modo considerevole la loro clientela “domestica”. Massimo Labbrozzi di Innovatech ha affermato che “la figura mancante nella domotica è quella dell’integratore di sistemi che è un vero e proprio architetto della tecnologia”.

E Lorenzo Tesauri di Home Automations Systems ha osservato che “le figure centrali sono quelle dell’installatore e del progettista, tanto che i produttori si stanno dando molto da fare per raggiungerli”. Una conferma si è avuta da Ivan Mangialenti di Domustech, quando ha spiegato le strategie della società del gruppo Olivetti che si occupa di domotica. “Non possiamo prevedere oggi quali saranno le strategie delle imprese e i comportamenti del consumatore –ha spiegato Mangialenti- per questo la nostra società ha deciso di investire intanto sulla creazione di una rete di vendita, secondo una catena breve tra produttore e cliente affinché l’informazione possa arrivare in modo rapido. Per questo cerchiamo partner competitivi che convergano anche su sistemi WebCRM per poter monitorare il consumatore in continuo”. Relativamente ai partner del progetto ha detto “i nostri partner preferiti sono gli installatori elettrici evoluti, cioè quelli che sono passati ai sistemi perché hanno capito che altrimenti la marginalità di vendita è bassa”.
Ma anche chi finora si è occupato di ICT è interessato alla domotica. La stessa Domustech per la propria rete vendita di soluzioni domotiche accetta candidature dei concessionari Olivetti, in quanto avrebbero il pregio di sapersi già rapportare col mercato, del quale sanno come comprendere i bisogni. E per Siemens il futuro della domotica sarà nelle mani degli operatori ICT stando a quanto ha affermato Enrico Patriarca . ”Oggi il business è concentrato sui costruttori e sugli installatori perché prevalgono gli impianti e la loro messa in rete. Ma presto il consumatore sarà attratto dalla possibilità di interagire col proprio sistema domestico pur essendo lontano da casa e quindi la nostra rete di vendita di dispositivi di telecomunicazione verrà preparata ad offrire soluzioni di domotica e a collaborare con gli installatori professionisti”.