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Come migliorare la visibilità nelle reti SANERT

L’adozione di reti SAN (Storage Area Network) comporta numerosi vantaggi in termini economici grazie alla possibilità di effettuare una memorizzazione di natura scalabile e di semplificare l’allocazione e la gestione delle informazioni memorizzate in un’ampia gamma di applicazioni. Questa flessibilità e le sempre maggiori velocità di trasferimento dati comportano un aumento di complessità, soprattutto nel caso di reti SAN formate da apparati realizzati di costruttori diversi. Se da un lato infrastrutture SAN sempre più complesse permettono di risolvere i problemi legati alla capacità, dall’altro introducono un nuovo elemento di criticità per gli amministratori di rete, quello della cosiddetta “fabric blindness”, ovvero l’incapacità di diagnosticare, analizzare e prevenire periodi di interruzione (outage) e di brownout (calo della capacità elettrica) in tutte quelle situazioni in cui sono presenti interconnessioni e protocolli di notevole complessità.

Gli amministratori sono consapevoli del fatto che alcune colte un’applicazione o un servizio di storage è così critico per un’azienda che anche un rallentamento di lieve entità può influenzare in maniera non indifferente e persino “minacciare” l’affidabilità di una rete SAN. Si prenda come esempio di applicazione l’immissione degli ordini di un sito Web di commercio elettronico. In assenza di ordini in arrivo dalla rete, l’intera operazione può collassare, con perdite difficilmente stimabili. Il monitoraggi dedicato del traffico e dei guasti è indispensabile per assicurare la continua disponibilità delle applicazioni business-critical. Per queste ultime, il monitoraggio specifico del traffico dei pacchetti che consenta l’immediata notifica degli effetti sulle prestazioni di I/O e dei malfunzionamento del protocollo è di fondamentale importanza per assicurare la prevedibilità di funzionamento di una rete SAN.

Parecchi amministratori devono gestire reti vulnerabili al fenomeno della mancanza di visibilità (fabric blindness) in quanto gli attuali tool a disposizione per il monitoraggio delle reti SAN non permettono di “vedere” nei percorsi dati o di rendere disponibili funzioni di analisi relative all’applicazioni o all’I/O.

L’eliminazione della “fabric blindness” richiede l’esame di ogni pacchetto alla velocità della linea al fine di rilevare malfunzionamenti ed errori di protocollo. Quando ciascun pacchetto di ogni scambio di I/O relativo a un’operazione di storage può essere correlato per determinare i valori assoluti della latenza, dei tempi di completamento delle operazioni di lettura e scrittura, della velocità di throughput e della percentuale di utilizzo dei link, è allora possibile impostare metriche (ovvero un sistema di parametri per la misura quantitativa di una particolare caratteristica) di riferimento per le prestazioni. Mediante l’impostazione di monitor per rilevare automaticamente il superamento delle metriche di riferimento risulta possibile identificare problemi cronici che provocano rallentamenti o brownout delle applicazioni in maniera proattiva e risolverli prima che si manifestino in maniera acuta. La visibilità all’interno della struttura, da sola, non permette di risolvere il problema nel suo complesso. Nel momento in cui le metriche relative alle prestazioni superano i livelli di soglia accettabili, dovrebbe essere possibile attivare opportuni allarmi al fine di raccogliere più informazioni e comunicare agli amministratori altri possibili effetti sulle prestazioni dell’applicazione. Oltre a ciò, sistemi esperti e tool dedicati possono effettuare analisi offline del traffico della rete SAN per diagnosi più accurate e veloci dei rallentamenti e dei malfunzionamenti in modo da contribuire a localizzare le fonti dell’errore e prevenire il verificarsi in futuro di tali eventi.

Le installazioni devono essere in grado di diagnosticare interruzioni e rallentamenti in maniera rapida e accurata senza dover attendere l’arrivo del fornitore con strumenti di test specialistici.
Apparecchiature di questo tipo, come ad esempio gli analizzatori di protocollo, anche se consentono di effettuare analisi più approfondite rispetto a quanto possibile con i sistemi on-site, possono acquisire solamente informazioni localizzate e non sono in grado di monitorare l’intera rete su base continua. I manager IT dovranno fare affidamento su tool di monitoraggio esclusivamente software per poter disporre delle necessarie funzionalità di controllo e di diagnosi. Per esempio, i monitor software che raccolgono i dati a livello di pacchetti di transizioni di I/O consentono agli amministratori di identificare la causa dei problemi in tempi brevi. Essi inoltre forniscono analisi aggiornate circa dispositivi deteriorati, link congestionati e altre condizioni che provocano un rallentamento, così come il monitoraggio a livello dell’intera struttura della rete SAN, a livello del protocollo e dei link end-to-end, l’analisi di trace del protocollo e il trending (ovvero la visione”storica” del traffico della rete).

La mancanza di visibilità all’interno di una struttura può rendere vulnerabile a semplici rallentamenti anche la più efficiente rete SAN. La possibilità di garantire una completa visibilità mediante tool software consente agli amministratori di diagnosticare i problemi in tempi brevi e di prevenire l’insorgere di problematiche in infrastrutture di reti SAN complesse, in modo da assicurare alle applicazioni critiche un accesso senza limitazioni e restrizioni di sorta ai dati di pertinenza in qualsiasi momento.