EON_640

EON EWS n . 640 - APRILE 2020 3 T ERZA P AGINA scimento facciale anche in presenza di mascherina, identificazione obbligato- ria per l’accesso ai mez- zi di trasporto e ai servizi, la Cina era già da tempo dotata di quello che si ri- tiene essere il sistema di sorveglianza più sofisticato e pervasivo al mondo. Con l’emergenza coronavirus, questo sistema è stato ul- teriormente ampliato con l’installazione di videoca- mere di fronte al domicilio dei soggetti positivi al vi- rus e l’impiego di droni per scoraggiare e sanzionare l’infrazione della quaran- tena. L’ampliamento delle reti di videosorveglianza nell’era del coronavirus è stata documentata an- che in Russia; a Mosca è stata poi recentemente resa operativa un’app per smar tphone che rende possibile il tracciamento dei soggetti positivi cui è stato imposto il confina- mento domiciliare. Anche Israele, Corea del Sud e Singapore hanno adotta- to misure di tracciamento I l lockdown , totale o par- ziale che sia, necessario al mantenimento del di- stanziamento sociale che è al momento l’unica difesa contro la diffusione incon- trollata del coronavirus è destinato prima o poi a ter- minare. Per poter adattare le infrastrutture e consenti- re un ritorno alla produzio- ne, ancorché scaglionata e diradata, è indispensabi- le dotarsi di strumenti effi- cienti per garantire la sicu- rezza dei lavoratori. E se sul fronte epidemiologico la priorità sta nell’incremen- tare il numero di tamponi e perfezionare le tecniche di identificazione degli an- ticorpi per ottenere una mappatura il più possibile fedele dell’estensione del contagio, è dal settore tec- nologico che ci si aspetta- no soluzioni efficienti per il tracciamento dei contatti e l’implementazione delle misure di isolamento e di- stanziamento sociale. Le implicazioni del dispie- gamento di un sistema ca- pillare di videosorveglianza sono tuttavia profonde e potenzialmente lesive delle libertà individuali date per acquisite nelle democrazie occidentali. Soluzioni estre- me come quelle adottate in Cina non sarebbero pro- ponibili (in tempi normali) nella vecchia Europa. Con oltre 200 milioni di video- camere installate in tutto il Paese, sistemi d’intelligen- za artificiale per il ricono- che combinano in maniera più o meno sensibile i dati di geolocalizzazione degli smartphone, i movimenti delle carte di credito e le registrazioni delle videoca- mere pubbliche per traccia- re contatti con soggetti poi risultati positivi al virus. Hong Kong richiede che i soggetti positivi indossi- no un braccialetto che se- gnali l’allontanamento dal domicilio di quarantena, mentre Singapore utilizza l’app TraceTogether che sfrutta il Bluetooth e dati criptati per tenere traccia di contatti con soggetti po- tenzialmente positivi. La peculiarità della soluzione singaporegna è che i dati sono salvati all’interno del- lo smartphone invece che essere passati a un siste- ma centralizzato e solo in caso di accertata positivi- tà verrebbero acquisiti dal personale sanitario per in- formare gli interessati. Ed è su questa linea di pro- tezione della privacy che si sono orientate le autorità sanitarie europee: l’iniziati- va Pepp-PT (Pan-European Privacy-Preserving Proxi- mity Tracing) punta a cre- are un sistema di scambio internazionale che, nel ri- spetto della privacy degli utenti, permetterebbe di co- ordinare le diverse app di tracciamento in uso negli stati membri così da sem- plificare i controlli quando si varcano i confini nazionali. Ogni nazione rimarrebbe così libera di implementare internamente le soluzioni che preferisce, e ad age- volare ulteriormente l’inte- roperabilità sono scesi in campo anche Google e Apple . I due maggiori pro- duttori di OS per smartpho- ne stanno lavorando a un’infrastruttura congiun- ta che renda possibile la condivisione volontaria, anonima e sicura dei dati necessari al tracciamento dei contagi. Per quanto ri- guarda l’Italia, a fine marzo il Ministero dell’Innovazione ha dato il via all’iniziativa “Innova per l’Italia” con l’ob- biettivo di valutare possibili soluzioni per il monitorag- gio e il contenimento della diffusione del virus SARS- CoVid-2. Una parte dell’ini- ziativa riguarda la produzio- ne di test diagnostici, dispo- sitivi di protezione persona- le e ventilatori polmonari, mentre un’altra si focalizza sull’implementazione di so- luzioni telematiche per l’as- sistenza a distanza dei pa- zienti di Covid-19 e l’analisi dei dati ai fini del traccia- mento epidemiologico. Videosorveglianza e tracciamento dei contatti giocheranno un ruolo importante e delicato nella “fase 2” della risposta al coronavirus M ASSIMO G IUSSANI La privacy ai tempi (duri) della pandemia

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