EON_638

EON EWS n . 638 - FEBBRAIO 2020 24 delle prestazioni per watt, con una contemporanea riduzio- ne dei fattori di forma sia fisici che termici. Dal punto di vista dell’industria automobilisti- ca, ciò corrisponderebbe alla possibilità di ridurre ulterior- mente il ciclo di progettazione anche di un anno, man mano che le automobili diventeran- no sempre più elettroniche che meccaniche, con la tran- sizione verso le auto elettri- che e la guida autonoma. All’interno di un SoC viene spesso riunita della IP prove- niente da numerosi vendor dif- ferenti, spesso accompagnata da altra IP proprietaria dell’a- zienda utilizzatrice del chip. Ne consegue che i vantaggi derivanti dall’uso della piatta- forma PAVE360 potrebbero ricadere anche su altri blocchi di IP dei semiconduttori. Non solo per i sistemi di comando e controllo La piattaforma PAVE360 si rivolge inizialmente al settore automobilistico, più specifica- mente allo sviluppo di quei SoC che devono fungere da “cervello” dei sistemi di co- mando e di controllo. I mo- derni autoveicoli, tuttavia, so- no ben più che dei semplici mezzi di trasporto. Includono infatti complessi sistemi de- dicati all’intrattenimento dei passeggeri o alla navigazio- Riduzione dei cicli di progettazione PAVE360 non si limita a con- sentire lo sviluppo di SoC ampiamente ottimizzati, ma modifica anche l’intera time- line del processo, consen- tendo di parallelizzare lo svi- luppo dell’intero sistema, ivi incluso il SoC e gli altri com- ponenti hardware e software. Questa capacità può poten- zialmente generare riduzioni del tempo totale di progetta- zione di un autoveicolo pa- ri anche a due anni. Questo modello di sviluppo, tuttavia, si basa ancora sull’utilizzo di componenti SoC pre-svilup- pati (in particolare, della loro IP). La frequenza con cui Arm introduce nuovi core IP per il silicio e altri componenti è all’incirca annuale. Per tutto il periodo durante il quale è in corso lo sviluppo di tali nuovi core IP, con l’ausilio di svariati partner di Arm, non è tuttavia ancora possibile utilizzarli, al- meno finché il progetto del core o del componente non sia stato completato e reso disponibile in formato RTL (Register Transfer Level), che rappresenta una astrazione del progetto stesso. In futuro, i diversi blocchi lo- gici di base del silicio potreb- bero però essere sviluppati e testati contemporaneamente. Ciò consentirebbe a Arm di valutare e di testare la IP per specifiche applicazioni o per- fino per i clienti. In futuro, ciò potrebbe anche portare alla produzione da parte di Arm di nuovi componenti e di nuovi core IP maggiormente custo- mizzati. Va sottolineato che questa è puramente una no- stra speculazione (di TIRIAS Research), poiché Arm non ha pubblicamente annunciato i propri piani a lungo termi- ne in tal senso. Tuttavia, se Arm dovesse seguire questa strategia, sarebbe in grado di ottimizzare ulteriormente la progettazione dei SoC fino al livello della IP del silicio, il che si tradurrebbe in un aumento ne, come anche sistemi per il controllo dell’ambiente inter- no: tutti componenti che incre- mentano l’utilizzo di sensori, di sistemi di comunicazione e di AI. Ne consegue che sva- riati altri sistemi all’interno del contesto automobilistico trar- ranno beneficio sia dalla IP di Arm sia dall’uso della piatta- forma PAVE360 per la proget- tazione dei SoC del futuro. Ricadute al di fuori del settore automobilistico Come più volte evidenziato, la piattaforma PAVE360 può essere utilizzata per la pro- gettazione di qualsiasi siste- ma elettro-meccanico com- plesso, una volta che siano disponibili i relativi modelli di simulazione dei suoi compo- nenti. In aggiunta, Arm prov- vede continuamente a incre- mentare la propria libreria di IP, aggiungendo il supporto di ulteriori funzionalità e appli- cazioni. È inoltre ormai chiaro che perfino le piattaforme ap- plicative più semplici vedran- no progressivamente aumen- tare la propria complessità, con l’integrazione di sensori, connettività e AI – fenomeno recentemente denominato Ar- tificial Intelligence of Things (AIoT). Anche in questo caso, dunque, vi è una crescente quantità di applicazioni, tra se iniziale della partnership, l’accordo agevolerà innanzi- tutto l’accesso alla più este- sa libreria esistente di IP dei semiconduttori, che include i core delle CPU di Arm, i co- re delle sue GPU, quelli degli ISP, quelli relativi al Machine Learning (ML), nonché alle interconnessioni, il software e i vari strumenti. In aggiun- ta, va sottolineato che la IP AE di Arm è progettata per garantire la conformità ai ri- gorosi requisiti normativi per la sicurezza funzionale delle applicazioni per l’industria au- tomobilistica, come ad esem- pio gli standard ISO 26262 e IEC 61508. Arm ha inoltre recentemente annunciato la capacità di realizzare istruzio- ni customizzate sui futuri core Cortex-M e Cortex-R. La cu- stomizzazione delle istruzio- ni potrebbe in futuro essere estesa anche ai più perfor- manti core Cortex-A. Per quanto riguarda i modelli di licensing, Arm ha recente- mente lanciato il proprio pro- gramma denominato Flexible Access, grazie al quale le aziende possono sperimen- tare l’utilizzo pratico della sua IP, prima di investire definitiva- mente in essa per lo sviluppo di un chip. Questa possibilità, combinata con le capacità di simulazione offerte dalla piat- taforma PAVE360, consentirà ai clienti di sperimentare mol- teplici differenti combinazioni di core standard e custom e di configurazioni progettuali, all’interno di un digital twin completamente operativo del veicolo, con l’obiettivo di svi- luppare progetti di SoC am- piamente ottimizzati, il tutto con investimenti iniziali minimi per la IP, nonché con anni di anticipo rispetto alle altre so- luzioni possibili. Da ciò deri- veranno modelli del silicio più completi e aumentate possi- bilità di scelta per i progetti dei SoC, con una contemporanea contrazione dei tempi di svi- luppo del sistema. Ma questo non è che l’inizio. Evoluzione del ciclo di progettazione con PAVE360 T ECNOLOGIE

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