EON_638

EON EWS n . 638 - FEBBRAIO 2020 21 molto più facile contattare direttamente la vittima e sollecitarne l’interazione o la risposta. Si potrebbero allora configurare attac- chi preoccupanti come un deepfake in cui il CTO di un’azienda rilascia dichia- razioni previsionali con ripercussioni sul prezzo delle azioni, o un deepfake di un CTO che durante una videoconferenza chiede al proprio team di manipolare o condividere dei dati. La corsa al 5G sarà inarrestabile Con l’avvento del 5G, l’au- mento della velocità e la riduzione della latenza permetteranno una flessi- bilità sempre maggiore nel deployment di applicazioni e dati. Nei prossimi anni, i team dedicati alla sicurez- za dovranno rivedere po- litiche e processi per non rimanere al palo e adottare le necessarie misure per spostare la sicurezza ai confini della rete. Senza un’azione rapida di rilevamento e contenimen- to, prima che una minaccia venga riscontrata in una rete 5G avrà avuto tutto il tempo per attraversare aree chiave e causare gravi danni (o nascondersi e aspettare). Le organizzazioni dovranno trovare il modo di utilizzare sia i dispositivi per la sicu- rezza sia quelli non desti- nati alla sicurezza come parte integrante del proprio approccio, sfruttando i dati per un duplice scopo: raf- forzare la propria strategia e velocizzare il rilevamento e la risposta. Attenzione all’aumento dei dispositivi connessi Il riferimento non è solo ai telefoni cellulari o ai ta- blet: in un mercato che ci vuole sempre più efficienti, più “green” e più reattivi ai cambiamenti, aumentano le pressioni verso l’utilizzo di tecnologie IoT (e IIoT). La sfida più grande provie- ne da tutti gli altri disposi- tivi IoT connessi alle reti aziendali il cui proliferare in rete cresce con le esigenze del business ma con cui il reparto sicurezza non ri- esce ad allinearsi. Molti di questi dispositivi sono privi di tecnologie di sicurezza integrate: il rischio è che i cybercriminali ne approfit- tino, come è già successo con la botnet Mirai. In una situazione in cui i team di sicurezza non riescono a fornire aggiornamenti e patch per rimanere al pas- so con l’introduzione conti- nua di nuovi dispositivi IoT, i criminali avranno sempre più possibilità di utilizza- re in modo illecito questo vettore e accedere alle reti aziendali. Mancano le competenze? Ci pensa l’Intelligenza Artificiale La giovane startup Beyond the box favorisce l’incontro tra aziende e professionisti Spesso lo si sottovaluta, ep- pure l’amletico dubbio di come si possa svolgere un lavoro o di quale figura professionale abbia le competenze più ido- nee, rischia di sottrarre tempo prezioso all’attività aziendale quotidiana, generando costi sommersi e inefficienze. Chi lavora nelle Piccole Medie Imprese italiane (parliamo di circa cinque milioni di realtà imprenditoriali) è costretto in- fatti ad affrontare ogni giorno nuove attività per le quali c’è bisogno di competenze sem- pre più specifiche. Una risposta costruttiva alla critica mancanza di com- petenze può essere quella di ricorrere all’intelligenza artificiale. L’idea la propone Beyond the box , startup milanese che si ripromette di mettere in contatto manager e imprenditori con le compe- tenze specifiche delle perso- ne. La soluzione è semplice: basta cercare nel sistema una frase specifica, che identifica l’attività che si ha bisogno di portare a termine. Spetterà poi all’intelligenza artificiale fare i match tra l’impresa e le competenze dei professionisti disponibili, che – successiva- mente – si incontreranno in una videochiamata di 20 o 40 minuti ospitata dalla piat- taforma per la massima con- fidenzialità. In questo modo il manager potrà rivolgere le domande e risolvere i dubbi, per poter poi continuare a svolgere la sua attività focaliz- zandosi sulle sue competen- ze chiave. La genesi della startup Aleksandra Maravic e Mas- simo Ciccarone sono i due manager ideatori del ser- vizio. E loro le PMI le co- noscono bene e per espe- rienza diretta, visto che Aleksandra ha avuto una brillante carriera come ex- port manager viaggiando per il mondo, mentre Mas- simo può vantare un pas- sato di amministratore e CFO nell’ambito delle Pic- cole Medie Imprese (e delle loro inefficienze). Ed è stato proprio grazie al loro know- how che entrambi si sono focalizzati sulla competen- za: vero fattore di successo, ma spesso poco presente in azienda. Le evoluzioni del progetto Oggi, Beyond the box con- ta già più di 400 utenti che condividono e accedono alle competenze della rete. Inol- tre la società sta per lancia- re una campagna di equity crowdfunding sulla piattafor- ma BackToWork24 aprendo così agli investitori che po- tranno offrire il proprio sup- porto per rendere il modello di condivisione competenze – sharing competencies – disponibile a tutti. R EBECCA N ASTI A TTUALITÀ

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