EON_637
EON EWS n . 637 - GENNAIO 2020 3 T ERZA P AGINA accettazione su larga sca- la. Questi nuovi, cyber-rug- genti, anni venti sembrano avviarsi lungo una strada plasmata dai sorprenden- ti progressi dell’Intelligenza Artificiale, dalle prime dirom- penti applicazioni del Quan- tum Computing, ma anche da un’economia sempre più incentrata sui dati e da una preoccupante escalation dei cyber-attacchi di livello mili- tare condotti da attori nazio- nali. In linea con il cambio di data, il Consumer Electro- nics Show di quest’anno ha sfoggiato un taglio particolar- mente futuristico, con un’e- sposizione di prodotti – an- che se in molti casi limitati a prototipi meramente illustra- tivi – che sembrano usciti dai racconti di fantascienza del secolo scorso. Tra tutti spicca “Woven City”, il progetto di città intelligente interconnes- sa di Toyota , alimentata da A nche se matematicamente la nuova decade inizierà il primo gennaio del prossimo anno è inevitabile associare il 2020 all’inizio dei primi anni venti del terzo millennio. E, se l’analoga decade del se- colo scorso si era guadagna- ta l’appellativo di “ruggenti anni venti” per via dei pro- gressi tecnologici che hanno portato all’adozione di massa dell’automobile, dell’elettrici- tà, della radio, del telefono e del cinema, gli anni venti che verranno si profilano co- me forieri di altrettante tran- sizioni epocali. Automobili a trazione elettrica e a guida (semi)autonoma, tecnologie di comunicazione di quinta generazione, intrattenimen- to on-demand e IoT stanno passando proprio in questi anni dallo stadio embriona- le a quello di maturazione e celle a combustibile a idro- geno, che verrà realizzato alle falde del monte Fuji, in Giappone. Si tratta di una vera e propria città dotata di residenti in carne e ossa che verrà usata per collau- dare “in vivo” i progressi del- la tecnologia robotica, della domotica intelligente, della guida autonoma e dei mezzi di mobilità personale. L’auto del futuro – elettrica, silen- ziosa e interconnessa – ha fatto capolino in molti padi- glioni del CES 2020, in parte sotto forma di supporto di- mostrativo per la tecnologia elettronica di bordo, come nel caso del prototipo pre- sentato da Sony per illustra- re il ruolo degli oltre trenta sensori interni ed esterni e dell’integrazione dei sistemi informatici e di intratteni- mento di bordo. Sul fronte più tradizionale dell’elettro- nica di consumo, lo show di Las Vegas ha mostrato ap- prezzabili applicazioni prati- che degli schermi flessibili a tablet, notebook e televisori da parte di Asus , Dell , In- tel , Lenovo e LG , oltre che un approfondimento del con- cetto di dispositivi portatili a doppio schermo incernierato con tastiera virtuale o sepa- rata. La guerra delle CPU ha visto un’ AMD spavalda, forte del nuovo line-up a 10 nm della famiglia Ryzen, e una Intel che per il momento sembra ancora costretta a segnare il passo. L’IoT è as- surta ormai a livello di pan- demia, con elettrodomestici che alla connessione in rete e al controllo remoto via app aggiungono un’intelligenza propria (come la linea ThinQ di LG), assistenti virtuali che ci seguono, in maniera più o meno inquietante, sotto forma di una palla robotica (Ballie di Samsung ) o pren- dono la forma di avatar do- tati di intelligenza artificiale (Neon, gli “umani artificiali” proposti da Samsung). Con più di 26 miliardi di dispositivi IoT connessi in rete oggi e una previsione (secondo ABI Research ) di oltre 34 miliar- di di nodi per l’anno prossi- mo, l’interoperabilità diven- ta un problema. La Open Connectivity Foundation ha recentemente cercato di mettere ordine in questa Ba- bele digitale e sono sempre di più le aziende presenti al CES hanno scelto di rendere i propri dispositivi conformi alle specifiche OCF, recente- mente aggiornate alla versio- ne 2.1. Ancora più cogente è l’aspetto della protezione dei numerosi dispositivi dagli attacchi informatici esterni: i dispositivi dell’IoT consu- mer sono notoriamente ca- renti dal punto di vista della cybersicurezza per ovvi mo- tivi di contenimento dei costi, ma gli hub domestici cui si connettono possono ovviare a questa mancanza. L’hub Omni di Avast , vincitore del premio innovazione al CES, utilizza intelligenza artificiale e Machine Learning per pro- teggere i nodi delle reti do- mestiche da hacker e assi- curare la privacy degli utenti. Ma è al di fuori del mondo consumer che la questione cybersicurezza assume una dimensione inquietante, vi- sta la crescente dipendenza dalla Rete del tessuto indu- striale e delle infrastrutture di una nazione. Estorsioni ransomware mirate ed attac- chi debilitanti alle infrastrut- ture critiche si fanno sempre più numerosi e frequenti, e la complessità degli attacchi lascia supporre il coinvolgi- mento di entità nazionali. In questi anni venti, la minaccia all’integrità di una nazione verrà più che mai dal cyber- spazio. Quella che ci attende è una decade d’innovazione tecnologica dirompente e di cruciale importanza per la cybersicurezza M ASSIMO G IUSSANI Anni venti: tra AI e Cyber-warfare
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