EON_634

EON EWS n . 634 - OTTOBRE 2019 26 potrebbero non soddisfare le loro esigenze. In una situazione di questo tipo i progettisti devono quindi valutare nuove opzioni e tecniche alternative che non prevedano la necessi- tà di ri-progettare il prodot- to o i circuiti. I condensatori elettrolitici polimerici si pro- pongono come alternativa C ome testimoniano molti OEM e fornitori di primo o secondo livello (Tier 1, 2) vi è una significativa caren- za, a livello sia di capacità produttiva e sia di fornitura, di condensatori ceramici multistrato (MLCC - Multi Layer Ceramic Capacitor). Una situazione di questo tipo si era già verificata all’inizio di questo secolo. Anche se i produttori stan- no cercando di ovviare a questo problema, i tempi non saranno brevi e pro- duttori e progettisti devono fare i conti con fermi delle linee di produzione, men- tre coloro che si occupano della gestione della supply chain sono costretti a repe- rire componenti da costrut- tori alternativi i cui prodotti W ILMER C OMPANIONI , S ENIOR M ANAGER T ECHNICAL M ARKETING K EMET Una soluzione efficace al problema della penuria di condensatori MLCC ESR molto inferiore rispet- to a quella dei condensato- ri al tantalio tradizionali. Per i progettisti, la riso- luzione dei problemi è un compito quotidiano e, come molto spesso acca- de, la decisione di optare per i condensatori KO-CAP al posto dei condensatori MLCC deve tenere conto degli inevitabili compro- messi. Vi è un certo nume- ro di fattori e di parametri che devono essere presi in considerazione nel mo- mento in cui si valuta il passaggio da una tecnolo- gia di condensatori a un’al- tra. I principali, e anche i più critici, sono: capacità, tensione, ESR, frequenza, corrente di perdita, dimen- sioni e qualificazioni. Lo schema di flusso ripor- tato in figura 1 può rappre- sentare un valido ausilio per il processo decisionale nel momento in cui si pren- de in considerazione ogni singolo parametro di pro- getto. Parametri critici I condensatori KO-CAP tendono ad avere una ca- pacità maggiore rispetto ai condensatori ceramici di dimensioni simili. Per i condensatori KO-CAP la capacità minima è pari a 680 nF. A questo pun- to appare ovvio che se la capacità totale richiesta è inferiore a questo valore, i condensatori KO-CAP non rappresentano un’alterna- tiva praticabile. Riferendosi alla sola capacità, la pos- sibilità di sostituire un ban- co di MLCC con soli uno o che, in determinate situa- zioni, può risultare molto utile. Il ricorso ai conden- satori KO-CAP non è sem- pre banale ma se vengono rispettate alcune condi- zioni, può rappresentare un’alternativa da valutare con attenzione. Condensatori KO-CAP: concetti di base La sigla KO-CAP identifica i condensatori elettrolitici polimerici a base di tanta- lio di Kemet . Come qual- siasi altro condensatore al tantalio, un dispositivo KO- CAP prevede una “pallina” (slug) di polvere di tanta- lio sinterizzata sulla quale viene fatto accrescere uno strato di pentossido di tan- talio, con uno strato di po- limero conduttivo che agi- sce come catodo. Grazie a questo polimero condut- tivo, questi condensatori sono caratterizzati da una WILMER COMPANIONI Il ricorso ai condensatori KO-CAP di Kemet non è sempre banale ma, se vengono rispettate alcune condizioni, può rappresentare un’alternativa da valutare con attenzione Fig. 1 – Questo diagramma di flusso riporta l’albero delle decisioni da utilizzare per la sostituzione dei condensatori MLCC con i KO-CAP T ECNOLOGIE

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