EON_632

EON EWS n . 632 - LUGLIO / AGOSTO 2019 26 al pari dell’elettricità. Eppure chi viaggia spesso – o si tro- va spesso in strada – sa be- nissimo che la disponibilità di una connessione a banda larga stabile non si può dare per scontata. Di conseguenza, la nostra prima aspettativa per il 2035 è che si riesca finalmente a realizzare una rete ampia e stabile per supportare la co- municazione tra le persone così come l’interazione tra uomo e computer; una rete che non si caratterizzi più per la velocità in gigabit che viene tanto sbandierata oggi dagli operatori delle teleco- municazioni, ma che sia in linea con la nostra “larghez- za di banda umana”. In fin dei conti, sia la comu- nicazione tra persone sia l’interazione uomo-compu- ter, sono limitate a ciò che i nostri sensi possono pro- cessare. Diverse ricerche hanno mostrato che questa larghezza di banda umana equivale approssimativa- mente a 100 megabit per secondo (Mbps). Q uello che è interessante, tuttavia, è che questa e(ri) voluzione sintetizzata nel sommario ha avuto luogo principalmente tra il 1990 e il 2005, e senza grosse in- terruzioni. Grazie alle reti di telecomu- nicazione fisse e mobili che sembrano circondarci ovun- que e in ogni momento, ab- biamo accesso a un’ampia gamma di servizi di comu- nicazione. “Videochattia- mo” con amici, colleghi o famigliari dall’altra parte del mondo, e controlliamo a distanza robot (semi)au- tonomi, dagli aspirapolvere ai robot industriali. Ma come dovrebbero evol- vere queste reti per soddi- sfare i bisogni del 2035? Proviamo a individuare le diverse reti da sostenere: 1) comunicazione tra/con persone; 2) applicazioni industriali; 3) intelligenza artificiale. A seguire, pren- deremo brevemente in con- siderazione in che modo potrebbero apparire queste reti dopo il 2035. Una “larghezza di banda umana” di 100 Mbps Per molte persone, la con- nettività a banda larga è diventata un dato acquisito, Le persone e i loro habitat diventeranno parte integrante delle reti di comunicazione del futuro ? sonde neurali nella nostra testa sarebbe possibile la comunicazione wireless. Tuttavia, di per sé il fatto di avere un canale di entrata e uscita nel nostro cervello, e di potere, almeno in par- te, eludere i nostri sensi, non significa che le nostre menti avranno automati- camente la capacità di as- sorbimento per affrontare stimoli extra. Così, persi- no in questo scenario non sembra esserci il bisogno di una banda larga supe- riore ai 100 Mbps (nemme- no domani, o entro il 2035). E per quelli che non vedono di buon occhio gli impianti, saranno sicuramente di- sponibili lenti a contatto smart e occhiali per la real- tà aumentata che garanti- ranno altrettanti input extra. In altre parole: una rete in grado di fornire una banda larga continua e garantita di 100 Mbps per ogni uten- te è più che sufficiente a saturare i nostri sensi. E una rete del genere do- vrebbe essere una realtà nel 2035. Naturalmente, la questione è se nel 2035 avremo an- cora le stesse limitazioni fi- siologiche (sensoriali). Tro- veremo magari un modo per superare anche que- ste? Pensate alle sonde neurali che vengono utiliz- zate per individuare malat- tie neurologiche. In futuro, potremmo essere capaci di gestire questa tecnolo- gia per creare canali diretti di entrata e uscita nel no- stro cervello, il che signifi- cherebbe che grazie alle Negli ultimi trent’anni il mondo è cambiato a una velocità estrema. Alla fine degli anni 80 non c’erano Internet né la posta elettronica ed esisteva giusto qualche esemplare di smartphone. Niente a che vedere con la società iperconnessa di oggi, che negli ultimi decenni ha dispiegato una trama fitta ed estesa di reti di telecomunicazione wired e wireless M ICHAEL P EETERS IMEC P ROGRAM DIRECTOR CONNECTIVITY + HUMANIZED TECHNOLOGY I ricercatori imec alla Ghent University stanno sviluppando la tecnologia ATTO che permette le connessioni mobili a 100 Gbps con una latenza inferiore ai 10 microsecondi, a distanze brevi MICHAEL PEETERS T ECNOLOGIE

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