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EON EWS n . 629 - APRILE 2019 22 lavorare in qualunque Stato membro dell’UE, così assu- mere la persona giusta di solito è molto più semplice che cercare la persona giu- sta.” È improbabile che Brexit possa modificare la libera circolazione delle persone tra Regno Unito e Unione Europea, ha affermato, “tut- tavia, a questo punto appare verosimile che il diritto dei cittadini inglesi di lavorare nell’Unione Europea sarà li- mitato, così come quello dei cittadini dell’UE di spostarsi e lavorare nel Regno Unito”. Una delle maggiori sfide le- gate alle competenze, ha spiegato Robin, consiste nel comprendere come le qua- lifiche ottenute in uno degli Stati membri possano es- sere tradotte nel sistema di qualifiche di un altro. “Per risolvere questo pro- blema l’UE ha lavorato per mettere a punto un sistema che consenta la mappatura di qualifiche diverse in un sistema di riferimento co- mune”, ha spiegato. “Que- sto significa, per esempio, che se uno ottiene una da- ta qualifica in Polonia, può verificare a quale livello di qualifica corrisponde in Ger- mania, così sia i datori di lavoro sia i lavoratori posso- no valutare l’idoneità di una candidatura.” La formazione del lavoratore, tuttavia, è de- centralizzata nell’EU e vede coinvolte società, governi e istituzioni accademiche, con programmi che differiscono da uno Stato all’altro. “Gli Stati membri sono liberi di stabilire i loro curricula e di configurare i rispettivi si- stemi di formazione e istru- zione secondo le necessi- tà”, ha detto Robin. “Di solito l’Unione Europea svolge il B enché nel biennio 2017- 2018 l’industria elettronica abbia fatto registrare un an- damento positivo, i produt- tori hanno lamentato una carenza di manodopera specializzata. Il tema è ricor- so spesso nei report men- sili dell’Institute for Supply Management dedicati all’in- dustria, e adesso l’Unione Europea teme che la forza lavoro possa subire delle tensioni mentre cresce l’oc- cupazione nel settore dell’e- lettronica. La mancanza di manodo- pera specializzata, secondo il presidente e CEO di IPC , John Mitchell, è la prima preoccupazione degli ope- ratori del settore. Oltre due terzi delle società aderenti a IPC segnala che la carenza di personale specializzato sta limitando la loro capacità di crescita. “Con il tasso di disoccupa- zione che in molti Paesi si avvicina ai minimi storici, le condizioni di mercato sono certamente un fattore im- portante”, ha spiegato. “Al tempo stesso, i produttori di materiale elettronico richie- dono competenze sempre maggiori dato che il settore si sposta sempre più verso sistemi di produzione avan- zata.” Secondo un report di Ox- ford Economics commis- sionato da IPC, nel corso del prossimo quinquennio l’occupazione nei 28 Pae- si membri dell’UE (UE28) dovrebbe crescere di circa lo 0,2% all’anno. Sebbene non si tratti di un incremento rilevante, qualifiche e spe- cializzazioni della forza la- voro fanno fatica a tenere il passo. “Sotto il profilo politico”, ha aggiunto Mitchell, “riteniamo che l’Europa debba assu- mere un approccio interset- toriale al fine di espandere la forza lavoro specializzata e rafforzare la value chain del settore elettronico.” Attualmente l’industria elet- tronica impiega all’incir- ca 2,4 milioni di lavoratori nell’UE28, che corrispon- dono a circa l’8% dell’occu- pazione nel manifatturiero. Un rapporto che si è man- tenuto più o meno costan- te dal 2008, mentre negli Stati Uniti ha subito una flessione di circa un punto percentuale, passando dal 12,5 all’11,5% (Tab. 1). IPC si è impegnata a creare nei prossimi cinque anni alme- no 500.000 opportunità di formazione di forza lavoro all’interno dell’Unione Eu- ropea. I fattori di stress Anche le aziende statuni- tensi stanno affrontando una carenza simile di ma- nodopera specializzata. Tuttavia l’Europa si trova a fare i conti con fattori extra di stress come le tariffe do- ganali e la Brexit, che con- tribuiscono ad accentuare l’incertezza economica. “L’incertezza per le azien- de si traduce in una certa riluttanza a investire in nuo- vo personale”, osserva Ni- colas Robin, senior director dell’ufficio europeo di IPC a Bruxelles. “È scontato che le società non siano disposte a fare investimenti sostan- ziosi in nuova manodopera, a meno che non abbiano una qualche certezza sul volume dei loro affari.” È vero che i lavoratori si possono muovere libera- mente nell’UE, ha prose- guito Robin, ma questo non risolve necessariamente la questione che grava sull’oc- cupazione nel settore elet- tronico. “Una delle maggio- ri conquiste dell’Europa è certamente la libera circola- zione delle persone, inclusa quella per ragioni di lavoro. Qualunque cittadino euro- peo è libero di spostarsi e N ORA T OMLINSON Secondo un report di Oxford Economics, nel corso del prossimo quinquennio l’occupazione nei 28 Paesi membri dell’UE (UE28) dovrebbe crescere di circa lo 0,2% all’anno, ma mancano competenze specialistiche Lavoro & elettronica: personale specializzato cercasi Tabella 1 – L’occupazione nel settore dell’elettronica in UE28 e Stati Uniti in rapporto al totale del manifatturiero (Fonte: Eurostat e Bureau of Labor Statistics) A TTUALITÀ
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