EON_620

EON EWS n . 620 - GIUGNO 2018 10 Paolo Aymon, sales and marketing manager di Eutron D: Come giudica l’andamento del mercato in questi primi sei mesi del 2018? R: “L’inizio dell’anno è stato particolarmente vivace in particolar modo per il mondo industriale dove probabilmente gli investimenti legati alle note temati- che Industry 4.0 hanno fatto la differenza. Tuttavia pur avendo avuto un primo quadrimestre con un trend positivo anche sull’onda dell’ultima parte dell’anno scorso oggi assistiamo ad alcuni segnali di rallentamento. La nota che desta preoccupazione è data dal fatto che questa inversione di tendenza è generaliz- zata e non colpisce solo un settore industriale in particolare ma si sta diffondendo un po’ a macchia di leopardo seppure con dinamiche differenti. Il tema vero sarà capire come questa tendenza di tradurrà nei prossimi mesi e se perdurerà oppure potremo definirlo un fenomeno isolato. Pensando a situazioni più macro e globali non va trascurata un’attenta analisi su possibili ripercussioni che alcuni scenari macro economici (dazi) e socio politici (rapporti USA/ Korea&Cina) possono o potranno avere sui mercati valutari e sulle transazioni commerciali. Non ultima la situazione di Paesi come Cina, India, Turchia e Brasile che in questo momento stanno attraversando qualche problema di troppo. Ritornando al mondo I 4.0 possiamo assistere ad un momentaneo fermento specie in ambiti di start-up che investono in soluzioni e tecnologie Big Data e Cloud Computing e che diventano elemento trainante coinvolgendo partecipazioni industriali per supporto in fase di industrializzazione di prodotto e produzione di mass production”. D: Le sfide a livello globale sono sempre più impegnative. Quali sono gli elementi messi in campo per competere? R: “Vari gli scenari e varie le strategie. Oggi stiamo assistendo a situazioni davvero complesse e pre- occupanti circa la tensione che si ha sul mercato della componentistica elettronica che sta subendo situazioni a volte drammatiche circa le disponibilità (saturazione della capacity delle fabbriche), i costi ed i tempi. Purtroppo la situazione riguarda a cascata un po’ tutte le famiglie e non solo gli attivi (me- morie in allocazione) ma anche i passivi (forte shortage sui ceramici). Tutto ciò mette a dura prova le aziende EMS che devono al tempo stesso essere competitive a rispondere con livelli di servizio molto alti mantenendo flessibilità. Tutto ciò è decisamente sfidante e complicato ma organizzazioni struttu- rate e team coesi fanno la differenza riuscendo ad anticipare le criticità, cercando partnership molto strette con i clienti che comprendono la situazione ed insieme si costruiscono le soluzioni. In questo caso la competitività si declina con la competenza e l’esperienza di chi è anni sul mercato, e, fattore tutt’altro che indifferente, sulla solidità finanziaria che permette al fornitore di tutelare il suo cliente Altro scenario è invece legato al modello di business. Sempre più il valore aggiunto assume un ruolo di massima rilevanza. In questo caso il termine valore aggiunto sta a significare, Skill tecnici, Investimenti in tecnologie, Design e Co-Design. In altri termini l’EMS deve evolvere ed investire per stare al passo con lo sviluppo tecnologico che, specie nel settore elettronico, è in rapidissima evoluzione Non solo ma dobbiamo dare ai clienti, al mercato, valore aggiunto da affiancare allo stato dell’arte delle tecnologie produttive offrendo loro competenza spinta in area progettazione ed industrializzazione di prodotto perché il cliente veda in un EMS soprattutto un partner tecnologico”. D: A suo parere, quali sono i settori industriali più interessanti? R: “Parlo per la nostra realtà. Noi ci muoviamo quasi esclusivamente nel mondo industriale nel significato più allargato del termine, dai sistemi di controllo a bordo macchina, ai sistemi HMI, dal motion control ai sistemi di comunicazione bus. Nel nostro DNA ci sono comunque da sempre il settore del vending e del building automation. Importanza sta assumendo per noi il settore telecomunicazione e smartgrid in generale nonché, come detto sopra, area Industry 4.0. Tuttavia attenzione meritano il settore medicale e automotive seppure con molti constrain e commitment”. D: Qual è la sua visione per quanto riguarda i trend di business da qui a qualche anno per la vostra azienda e per gli EMS a livello europeo? R: “Mi ripeto, ma io vedo una sorta di ritorno alle origini, almeno lo è per noi, quando affermo che la parte di design è il corretto complemento a rendere una EMS di ultima generazione. Come dire che la quota parte rivolta all’anima produttiva porta con sé una serie di importanti scelte strategiche legate agli investimenti, quali nuove macchine, nuove soluzioni automatizzate, nuovo approccio lean legato al flusso e alla tracciabilità delle informazioni, nuove solu- zioni logistiche che, tutte insieme, alzino il livello di qualità e servizio. Rimane poi la vera e propria scelta strategica legata al modello di business, portando sul mercato un nuovo modello di offerta che guardi a dinamiche di up selling e cross selling offrendo soluzioni e proposte complementari come appunto lo sono la progettazione e l’industrializzazione di prodotto. Si tratta quindi di ripensare le organizzazioni e gli skill sempre più rivolte a specializzazioni di altro livello che possano presentarsi sul mercato da protagonisti offrendo ai clienti supporti specifici per sviluppo di prodotti/soluzioni. Possono rientrare in questa ottica delle partnership con attori differenti come ad esempio aziende impegnate nel settore di sviluppo sistemi di supervisione e di data analytics che possano rappresentare l’anello mancante per una sorta di turnkey soluyion”. D: Esiste una sorta di collaborazione tra i differenti protagonisti EMS o questo è ancora un traguardo lontano? R: “Parlo per la mia esperienza (dal 1990 sul mercato delle EMS) non credo che sia un disegno perseguibile e da sempre ho visto tradurre il tutto solo in ottica di concorrenza e competitività. I player sono noti al mercato della domanda/offerta e la differenza la fanno costi, servizio ed esperienza specifica di settore e su questo tutti giocano la loro partita”. R EPORT

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