EON_619

EON EWS n . 619 - MAGGIO 2018 19 delle quali elabora e trasmette i propri segnali da/verso termi- nali mobili e inoltra il carico uti- le (payload) dei dati da/verso il terminale mobile e quindi alla rete core. Ciascuna stazione base ha il proprio sistema di raffreddamento, batteria di ba- ckup, sistema di monitoraggio e così via. In una configurazione che prevede l’installazione di un numero sempre maggiore di piccole celle, il vantaggio di una RAN centralizzata è ovvio: nel momento in cui hardware e fun- zionalità sono condivise, i costi diminuiscono. La Radio-over-Fi- ber sarà l’elemento fondamen- tale che permetterà di rendere più semplice ed economica la comunicazione tra una cloud RAN e le sue antenne remote. Finora questo argomento non era stato analizzato in dettaglio dalla comunità di ricerca, per cui ci è stato possibile influire in maniera sostanziale in questo campo. Un esempio è rappre- sentato dall’antenna ottica svi- luppata presso i nostri laborato- ri: si tratta di un’antenna passiva che si collega direttamente a una fibra ottica e non richiede più la presenza di un amplifi- catore (elettrico) per produrre un segnale RF. Grazie a tutte le funzionalità integrate in un cloud RAN, questa antenna ot- tica potrebbe essere inclusa in modo molto semplice in nume- rosi materiali (piastrelle per pa- vimenti, tappezzeria) garanten- do una connettività wireless ad alta velocità su brevi distanze. Nei primi test effettuati, è stato possibile trasmettere dati a una velocità di 0,5 Gbps a distanze fino a 20 cm. Un futuro ottico Nei prossimi due anni il miglio- ramento e il perfezionamento delle tecnologie ottiche saranno tra i capisaldi della nostra attività di ricerca. Nei casi in cui è ne- cessario inviare un gran numero di dati su lunghe distanze, l’otti- ca resta l’unica via perseguibile non solo nel campo delle co- municazioni cablate, ma anche in quello delle comunicazioni wireless. Sicuramente le nostre ricerche nel campo delle RoF rivestiranno un ruolo fonda- mentale per trasformare questo concetto in realtà. Nel momento in cui lo spettro wireless e l’ef- ficienza spettrale stanno rag- giungendo i loro limiti, il dispie- gamento di un numero sempre maggiore di piccole celle sarà la chiave di volta che permetterà di far aumentare la velocità di tra- sferimento dati in modalità wire- less. In uno scenario di questo tipo, tecnologie più efficienti, an- che in termini di costi, come ad esempio la Radio su Fibra sarà un elemento di fondamentale importanza. Grazie alla stretta collaborazione con altri team di ricerca di imec che operano nell’area delle tecnologie foto- niche e delle comunicazione wireless e dei relativi dispositivi, ci troviamo in una posizione pri- vilegiata per contribuire in modo efficace a questa evoluzione. I l sistema, sviluppato da Elways , utilizza una pista a cui si collegano i veicoli trami- te un braccio mobile collocato sul fondo del mezzo, in modo simile a quanto accade con i filobus nelle città. L’energia elettrica viene trasferita dalla strada al veicolo durante il mo- vimento, mentre quando ci si ferma il flusso si interrompe. Il sistema ha la capacità di cal- colare il consumo del veicoli e di addebitare i relativi costi per l’elettricità. La quantità di energia fornita ai veicoli è quella mediamente necessa- ria, 15 kW per un’auto e 150 kW per un camion, per cui se ne dovesse servire di più il veicolo può attingere per la parte mancante alle batterie. Ovviamente il sistema rileva la posizione del braccio rispetto alla pista elettrificata e lo fa ri- entrare, per esempio, in caso di sorpasso. Dal punto di vista pratico, questa soluzione di Elways risponde ad almeno due grandi problemi legati alla mobilità. Il primo è la riduzio- ne del consumo di combusti- bili fossili per l’autotrazione, il secondo, invece, è il timore, sempre presente con i veicoli elettrici, di esaurire l’autono- mia delle batterie senza che nelle vicinanze ci sia un punto di ricarica. La sicurezza, come prevedibile, è stata messo in primo piano. I conduttori del- la pista sono stati collocati sotto il livello stradale e non è possibile entrarvi in contatto semplicemente camminando- ci sopra. Solo brevi tratti della pista inoltre ricevono energia quando passa un veicolo, an- che in base alla velocità. Nel caso di ostacoli sulla carreg- giata che potrebbero danneg- giare il braccio o il veicolo, si possono utilizzare sistemi ra- dar analoghi a quelli presenti attualmente su molte autovet- ture per evitare le collisioni. I progettisti hanno risolto anche i problemi relativi alla penetra- zione di acqua nella pista in caso di pioggia e della neve. Sono stati considerati anche i possibili rischi per moto e bici- clette e la larghezza della pi- sta permette infatti di far pas- sar anche biciclette da corsa senza problemi. Dal punto di vista dei costi, si parla di cifre intorno ai 1.000 euro al metro, molto più contenuta quindi di quella necessaria per realiz- zare altri tipi di infrastrutture. Svezia: la strada diventa elettrica Si chiama eRoadArlanda, è lunga 2 km e va dall’aeroporto a un’area poco fuori Stoccolma. La peculiarià di questa strada è di essere dotata di un sistema che permette di alimentare auto e camion elettrici La strada elettrica realizzata da Elways in Svezia permette a veicoli elettrici di ricaricare le batterie mentre sono in movimento F RANCESCO F ERRARI L’installazione della pista elettrificata non è particolarmente complessa e risulta meno costosa rispetto alla realizzazione di altri tipi di infrastrutture Antenna ottica sviluppata da IDLab: si tratta di un’antenna passiva che si collega direttamente a una fibra ottica A TTUALITÀ

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