EO 521
Il mercato globale dei semiconduttori ha sfiorato i 150 miliardi di dollari (fonte WSTS) nel secondo trimestre 2024, in aumento del 6,5% rispetto al primo trimestre e del 18,3% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Nel secondo trimestre, tutte le prime 15 aziende del settore, eccetto Media Tek e STMicroelectronis, hanno fatto registrare buoni risultati (soprattutto quelle attive nel segmento delle memorie, con SK Hynix e Kioxia che hanno fatto segnare +30% ciascuna) e l’outlook per il terzo trimestre appare promettente, soprattutto per AMD, che prevede un +15% e Micron Technology che stima un aumento di 12 punti percentuali. NVIDIA, che detiene il monopolio delle GPU per data center con una share del 98%, continua a capeggiare la classifica delle “top 15”, seguita da Samsung Semiconductor e Broadcom. L’aumento sostanziale del mercato dei semiconduttori nella prima metà del 2024 dovrebbe generare una crescita robusta per l’anno in corso. Le più recenti previsioni spaziano dal +14,4% del modello LRA di Cowan al +20,7% di Statista Market Insights, mentre la proiezione di Semiconductor Intelligence è di un aumento del 17,0%, in linea con Gartner (+17,4%) e WSTS (+16,0%). Anche se è presto per azzardare previsioni, visto anche le forti tensioni geopolitiche in atto, le prime stime per il 2025 mostrano tendenze simili: una crescita più lenta ma ancora forte, che va dall’11,0% di Semiconductor Intelligence al 15,6% di Statista. La decelerazione della crescita è ascrivibile al progressivo esaurirsi della spinta determinata dalla diffusione dell’intelligenza artificiale e dal settore delle memorie, oltre che dalla crescita lenta (se non piatta) degli altri principali mercati di sbocco, ovvero PC, automotive e smartphone. Una notazione a parte per Intel, scivolata al quarto posto della classifica. Il Ceo di quest’ultima, Pat Gelsinger, ha annunciato “la più imponente trasformazione della società in oltre quarant’anni”, sottolineando che la ristrutturazione è necessaria per affrontare le sfide del mercato e ottimizzare l’efficienza operativa. ll fulcro della riorganizzazione è lo scorporo della divisione Intel Foundry, che diventerà una sussidiaria indipendente per garantire maggiore trasparenza, efficienza operativa e flessibilità nella raccolta di capitale esterno. In parallelo, Intel ha annunciato lo stop temporaneo agli investimenti nella fabbrica in Germania e nello stabilimento per l’assemblaggio di chiplet in Polonia, una decisione che sarà in vigore per almeno due anni, mentre continuerà a investire negli impianti di produzione negli Stati Uniti. La strategia riflette un cambio di priorità verso mercati più redditizi e sicuri, come quello statunitense, e un approccio più cauto all’espansione produttiva in Europa. 2024: una crescita robusta per i chip Editoriale Filippo Fossati ELETTRONICA OGGI 521 - OTTOBRE 2024 13
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