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Lighting tuzione avranno un impatto negativo sulle prestazioni del sistema. Per tale motivo, il sistema potrebbe non es- sere in grado di rilevare oggetti o pedoni davanti all’auto fino a quando non si trovano a pochi metri di distanza: in una situazione di questo tipo il sistema non avrebbe il tempo sufficiente per reagire in modo appropriato, con conseguenze che potrebbero risultare estremamen- te gravi. Utilizzando un’analogia, sostituire un sensore d’immagine originale con un’alternativa contraffatta sarebbe come chiedere a un automobilista con problemi di vista di guidare senza occhiali. Minaccia N° 2: modifica delle impostazioni del sensore di immagine (Fig. 2) Il sistema di un veicolo è calibrato e programmato per configurare in maniera ottimale il sensore di immagi- ne, in modo da consentire a quest’ultimo di restituire la rappresentazione più realistica possibile della scena di fronte al veicolo. Tuttavia, se qualcuno (o qualcosa) mo- difica la configurazione del sensore di immagine, le sue prestazioni potrebbero risultare compromesse, per cui non sarebbe più possibile garantire che la scena di fron- te all’auto venga percepita correttamente, interamente o in modo ottimale dal sistema del veicolo. Sempre per analogia, sarebbe come gettare polvere negli occhi di un guidatore umano. Minaccia n° 3: il sensore di immagine viene escluso (Fig. 3) Il sensore di immagine fornisce al processore di imma- gini i dati video originali (raw) che vengono utilizzati per ricavare le informazioni critiche relative agli osta- coli di fronte al veicolo, utili a quest’ultimo per reagire nel modo più appropriato. Il processore di immagini, ad esempio, può rilevare un veicolo in avvicinamento e de- cidere l’azione più sicura da intraprendere, ovvero uti- lizzare i freni oppure sterzare. Tuttavia, se un soggetto non autorizzato tenta di manomettere il sistema modi- ficando o escludendo il sensore di immagine, il proces- sore di immagini non riceverà più i dati video originali che rispecchiano la situazione effettiva. In questo caso, il sistema potrebbe non essere più in grado di rileva- re l’oggetto in avvicinamento. Al contrario, l’elemento preposto all’elaborazione delle immagini potrebbe rice- vere immagini reiterate (looping) di una strada priva di ostacoli, con conseguenze del tutto simili a quelle che si avrebbero nel caso un conducente distogliesse comple- tamente lo sguardo dalla strada che sta percorrendo. I sensori di immagine di onsemi sono conformi alla cybersecurity onsemi ha iniziato a implementare funzionalità di cy- bersecurity nei propri sensori di immagine nel 2018, quindi ben prima del rilascio dello standard ISO 21434 relativo alla sicurezza informatica. L’implementazione di tali funzionalità, motivata nella fase iniziale dalle ri- chieste dei clienti, è stata successivamente sviluppata e consolidata, trasformandosi in un patrimonio di compe- tenze nel campo della cybersecurity. Ne consegue che i sensori di immagine di onsemi sono già predisposti per supportare la cybersecurity. Una delle caratteristiche chiave è l’autenticazione che permette ai sensori di di- mostrare a un host la loro autenticità. Questa viene for- nita utilizzando un’idonea catena di certificati e chiavi condivise preventivamente. Un’altra caratteristica fon- damentale è la possibilità di garantire l’integrità dei dati video, dimostrando che un flusso di dati video non sia stato manomesso nella trasmissione tra il sensore e il sistema. Tale integrità è garantita da un codice di auten- ticazione dei messaggi (MAC -Message Authentication Code). I dati di controllo e configurazione del sensore, infine, sono protetti contro eventuali manomissioni mediante registri di chiave specifici che utilizzano i MAC sulle linee video con dati integrati. Componenti protetti: il primo passo per garantire veicoli sicuri contro le minacce informatiche La conformità alla cybersecurity è un requisito indi- spensabile per i sensori di immagine automobilistici, al fine di evitare che si trasformino in veri e propri “ca- valli di Troia” capaci di penetrare nei complessi sistemi elettronici automobilistici. Per gli OEM, tale conformità non si limita ai circuiti di controllo della cybersecurity del sensore di immagine. Tuttavia, sono essenziali per consentire ai sistemi ADAS e di monitoraggio all’interno dell’abitacolo di conseguire la completa conformità alla cybersecurity. Fig. 3 – L’effetto dell’esclusione di un sensore di immagine EO LIGHTING - SETTEMBRE 2024 XVIII
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