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T&M DIGITAL SCOPES L’offerta di oscilloscopi è molto ampia e i costi possono variare di molto, perciò in fase di acquisto si deve essere certi di puntare sul modello capace di soddisfare realmente le proprie necessità. Ecco quali caratteristiche verificare e come scegliere l’apparecchio giusto L’oscilloscopio digitale è una delle più importanti ap- parecchiature di laboratorio. Solitamente, dopo il mul- timetro digitale, è lo strumento che più di frequente si trova su un banco di prova. Viene utilizzato per eseguire il debug dei circuiti e testare la qualità del segnale. Le forme d’onda sono acquisite e memorizzate mostrando la tensione, la frequenza, il rumore, la distorsione, il ti- ming e altre informazioni. Proprio per la versatilità di impiego, l’offerta di oscil- loscopi è particolarmente ampia e ciò può mettere in difficoltà quando ci si trova nella necessità di acquistar- ne uno nuovo. Vediamo, perciò, assieme da quali valu- tazioni partire e a quali caratteristiche dare maggiore rilevanza per non sbagliare una scelta che può implicare una spesa anche di svariate migliaia di euro. Un oscilloscopio ha il precipuo scopo di misurare la va- riazione di un segnale nel tempo, consentendo di valu- tare tutte le peculiarità che lo caratterizzano. Quindi, nel caso si debba acquistare un apparecchio nuovo, il punto di partenza dovrebbe essere di avere ben chiaro quale tipo di segnale si deve analizzare. Si tratta di un Oscilloscopio digitale: criteri di scelta Fabrizio Pincelli sistema analogico con solo onde sinusoidali? Oppure di un sistema digitale con impulsi TTL? Qual è l’intervallo di tensione e la frequenza che si prevede abbia il segnale che si intende misurare? Primo criterio di scelta: la larghezza di banda Stabilito il tipo di segnale, bisogna decidere quale oscil- loscopio meglio si presta a esaminarlo. In tal senso, l’a- spetto che va considerato in prima analisi è che l’appa- recchio sappia leggere in modo preciso il segnale. Questo si traduce nell’avere una larghezza di banda adeguata. Se la larghezza di banda non è sufficiente, l’oscilloscopio non è in grado di catturare correttamente il segnale. Ricordiamo che larghezza di banda dell’oscilloscopio è definita come la frequenza massima che l’oscillosco- pio può misurare senza distorsioni significative causa- te dall’amplificatore d’ingresso (front-end), che ha un funzionamento assimilabile a quello di un filtro pas- sa-basso. Così la larghezza di banda è lo spettro misu- rabile dalla corrente continua fino a quando il segnale non diminuisce di 3 dB. Il punto -3 dB corrisponde a una riduzione di circa il 30% del segnale stesso. Questo comportamento è particolarmente importan- te per le onde quadre, dove le armoniche si estendono secondo diversi multipli della fondamentale e per cat- turarle correttamente occorre una larghezza di banda adeguata. Siccome la larghezza di banda indica anche ELETTRONICA OGGI 520 - SETTEMBRE 2024 59

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