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EO POWER - GIUGNO/LUGLIO 2024 XXVI Power Fig.5 - L’approccio modulare rende molto facile adattarsi ai cambiamenti isolate in un unico punto. Piuttosto, sono sparse in tut- to il progetto, rendendo più difficile il raffreddamento. Inoltre, la forma fisica di una soluzione discreta si può definire: il profilo di una soluzione discreta assomiglia a un paesaggio urbano con molti picchi e valli, e quindi non supporta il flusso laminare. La topografia intrinseca- mente varia della soluzione discreta favorisce un flusso d’aria turbolento che può portare a un eccessivo riscal- damento localizzato. Maggiori informazioni sul packa- ging innovativo dei moduli di po- tenza ad alte prestazioni Vicor sono contenute in un white paper di Phil Davies , Senior Vice President di Vi- cor. Progettazione di potenza: “Less is more” Sono numerosi i video di macchine “pick-and-place” che posizionano ad altissima velocità i pezzi su un circuito stampato. In tali video non sono però molto visibili i numerosi e complessi sistemi che rendono pos- sibile questa tecnica di produzione avanzata. Ognuno di questi sistemi, ben congegnati, ha un margine ri- stretto per funzionare al massimo dell’efficienza. Il minimo malfun- zionamento di un sottosistema può essere catastrofico e, a velocità ele- vata, l’operatore se ne accorgerà solo quando è troppo tardi. Su un circuito stampato sono presenti centinaia o addirittura migliaia di connessioni elettriche saldate, a seconda della complessità del progetto, come illu- strato nella figura 7. La teoria dell’a- nalisi statistica di base mostra che le probabilità di un guasto aumentano con ogni connessione aggiuntiva. In base a queste considerazioni, è senz’altro utile domandarsi quale tipo di approccio avrebbe meno pro- babilità di subire un guasto imputa- bile a un errore di fabbricazione. La risposta è quello basato sul modulo di potenza. Il numero di connessioni da effettuare è di gran lunga inferio- re rispetto a un progetto discreto, il che lo rende meno soggetto a difetti screti, il che significa che potrebbero avere una impronta termica localizzata più elevata rispetto a una soluzione discreta. In un primo momento questo potrebbe essere considerato un vantaggio per i discreti, ma non è così. Come illustrato nella figura 6, i moduli di potenza hanno un profilo fisico che favorisce il flusso laminare, elimi- nando così il calore in modo rapido ed efficiente. In una soluzione discreta, tuttavia, le perdite di calore non sono

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