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COMP SENSORS Anche la ricarica degli AGV potrebbe essere fonte di pro- blemi. Tale operazione di solito prevede l’intervento di un addetto che, a fine turno, collega il veicolo a un punto di ri- carica dedicato per ricaricare la batteria. Ciò comporta un duplice svantaggio: il primo è la necessità di un intervento umano e il secondo è il tempo di inattività, piuttosto lun- go, di ciascun AGV, che potrebbe penalizzare la produtti- vità del sito (stabilimento o magazzino) dove queste unità vengono impiegate. Con il progredire dell’automazione, una nuova catego- ria di robot mobili ha iniziato ad affacciarsi alla ribalta: si tratta dei robot mobili autonomi (AMR – Autonomous Mobile Robot), che rappresentano una valida alternativa ai tradizionali AGV. Rispetto a questi ultimi, gli AMR pos- sono vantare un certo grado di “intelligenza” che non è presente negli AGV. Utilizzando i dati acquisiti dai nume- rosi sensori e dispositivi di imaging (formazione delle im- magini) dei quali sono dotati, queste unità sono in grado di comprendere molto meglio l’ambiente circostante. In questo modo possono adattarsi al variare delle condizioni operative. Sebbene l’adozione degli AMR sia ancora nelle fasi inizia- li, esistono tutti i presupposti per una loro diffusione su larga scala nei prossimi anni. Se all’inizio del decennio il mercato globale degli AMR ha generato un fatturato an- nuale relativamente modesto, pari a 2 miliardi di dollari, entro la fine del decennio si prevede che il suo valore sarà di gran lunga superiore, raggiungendo quota 12,4 miliardi. Negli ultimi tempi, numerose aziende di primo piano che si occupano di vendite online hanno effettuato massicci investimenti nei robot AMR, oramai quasi onnipresenti nei loro centri di rifornimento. Oltre a rappresentare una valida soluzione negli ambiti della produzione e della lo- gistica, è molto probabile che nel prossimo futuro gli AMR possano essere utilizzati anche in altre applicazioni quali servizi di consegna, agricoltura intelligente e assistenza sanitaria. A differenza degli AGV, gli AMR non sono obbligati a se- guire percorsi prestabiliti. Grazie ai loro sofisticati algo- ritmi di navigazione che sfruttano i dati acquisiti dai sen- sori, essi sono in grado di calcolare il tragitto ottimale per completare il lavoro loro assegnato. Nel momento in cui giungono a ciascuna delle destinazioni disseminate lungo il loro percorso, essi possono utilizzare i dispositivi har- dware di imaging integrati per effettuare la scansione del codice QR e individuare quali pezzi devono essere movi- mentati in quella determinata destinazione, per il riforni- mento di una cella di produzione oppure per la spedizione fuori dal magazzino. Utilizzando i dati di mappatura a cui ha accesso, un AMR può quindi determinare il luogo in cui deve recarsi per svolgere il nuovo compito assegnato. Una volta che questo è stato svolto, l’AMR si recherà alla de- stinazione successiva lungo il suo percorso per svolgere il compito successivo che gli è stato assegnato. Gli AMR risultano particolarmente utili nel caso di produ- zioni “a celle”, in quanto possono sfruttare la loro intel- ligenza per controllare meglio i movimenti e acquisire la consapevolezza dell’ambiente circostante. Mentre gli AGV potrebbero rappresentare un rischio per la sicurezza, gli AMR sono senza dubbio più adatti all’uso in ambienti dove sono presenti operatori umani. Gli AMR, infatti, dispon- gono dei requisiti di percezione necessari per modificare il loro percorso nel caso fosse accertata la presenza di qual- che ostacolo sul loro cammino. Tab. 1 – Le principali differenze tra AGV e AMR AGV AMR Metodo di spostamento Segue un percorso prestabilito (senza devia- zioni) Viaggia in maniera autonoma (non limitato a percorsi prefissati) Percorso seguito Interamente prestabilito senza possibilità di modifiche in tempo reale Calcolo automatico del percorso migliore (sulla base dei dati acquisiti) Coesistenza con operatori umani Impossibile Facilmente realizzabile Reazione di fronte a un ostacolo Necessità di fermarsi finché l’ostacolo non è rimosso Capacità di identificare un ostacolo e di calco- lare un percorso alternativo per aggirarlo Ricarica Necessaria la presenza di un operatore che lo colleghi a una presa di ricarica e lo disconnet- ta al termine dell’operazione Capacità di dirigersi verso un’area di ricarica (senza alcuna supervisione) e ricaricarsi in autonomia mentre non è in servizio Disponibilità Penalizzata dai lunghi tempi richiesti per la ricarica Funzionamento continuo (24/7) grazie alla possibilità di effettuare la ricarica nei mo- menti più opportuni ELETTRONICA OGGI 519 - GIUGNO/LUGLIO 2024 57

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