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COVER STORY filtraggio. Solitamente si ricorre a stadi mixer/IF doppi: in molti ricevitori a onde corte vengono utilizzate fre- quenze intermedie di valore pari a 10,7 MHz e 455 kHz. Un metodo che recentemente ha acquisito una certa po- polarità prevede la conversione diretta, quindi senza passare attraverso la conversione a una frequenza inter- media (l’oscillatore locale è impostato sulla frequenza di ricezione desiderata). In questo caso il segnale in ban- da base viene prodotto direttamente dal mixer ed è già pronto per la demodulazione. Per gli stadi di demodulazione e di elaborazione del segnale di un ricevitore, si ricorre in misura sempre maggiore a tecniche di elaborazione digitali basate sul software. In numerose applicazioni wireless comples- se come ad esempio stazioni base cellulari, piccole celle e sistemi di comunicazione wireless sicuri vengono ora comunemente utilizzate radio definite tramite software (SDR - Software Defined Radio). Quando si ha a che fare con qualsiasi segnale RF, il dBm (abbreviazione di decibel milliwatt) è una misura comu- nemente adottata per indicare l’intensità del segnale re- lativa o la potenza in uscita. Il dBm è una misura relati- va a 1 mW. Come accade per ogni misura che coinvolge il decibel, esso può anche indicare il guadagno o la perdita di un amplificatore o uno stadio di filtraggio. Nel caso di un ricevitore, una misura in dBm indica solitamente la sensibilità del dispositivo, ovvero l’intensità minima del segnale che è in grado di ricevere. Un modulo Wi-Fi, ad esempio, potrebbe richiedere un segnale di intensità pari a -70 dBm per operare in maniera affidabile. I ricevito- ri professionali a onde corte possono percepire segnali molto deboli, anche fino a -100 dBm. I ricevitori per la navigazione satellitare sono ancora più sensibili e pos- sono lavorare con valori di intensità del segnale di soli -150 dBm. Il dBm viene anche utilizzato per indicare il guadagno di un’antenna, un elemento essenziale per determinare il bilancio di collegamento (link budget) complessivo di una installazione di comunicazione wireless. Il bilancio di collegamento verrà analizzato in maniera più appro- fondita nel seguito dell’articolo. Trasmettitori e antenne: concetti fondamentali Le antenne sono disponibili nelle più svariate forme e di- mensioni. In linea generale, la lunghezza di un’antenna è proporzionale alla lunghezza d’onda utilizzata e tipica- mente si presenta sotto forma di un dipolo a 1/2 onda o un dipolo a 1/4 onda. Per frequenze molto basse, le distanze sono di parecchi chilometri, mentre per frequenze molto elevate, come nel caso del Wi-Fi a 2,4 GHz, un’antenna a 1/2 onda è lunga soli 30 mm. Per renderle ancora più Fig. 6 – L’antenna flessibile ANT-LPF-FPC-50 di Linx Technologies è adatta per una vasta gamma di applicazioni cellulari, GNSS e LPWAN (Fonte: Linx Technologies) Fig. 7 – Le caratteristiche VSWR in funzione della frequenza dell’antenna a dipolo a 1/2 onda di Linx Technologies (Fonte: Linx Technologies) Fig. 8 – Il grafico dell’attenuazione di ritorno dell’antenna ANT- LPC-FPC-50 di Linx Technologies (Fonte: Linx Technologies) ELETTRONICA OGGI 513 - OTTOBRE 2023 15

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