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COVER STORY dendo in tal modo la potenziale distanza tra un trasmet- titore e un ricevitore (Fig. 3). La ionosfera comprende differenti strati, identificati dal- le lettere D, E e F. La capacità di questi strati di riflettere le onde radio dipende dalla ionizzazione del sole dei sin- goli strati, che cambia continuamente al variare dell’ora del giorno e della stagione. Le onde radio corte utilizza- no questa forma di propagazione per coprire lunghe di- stanze, ma possono essere soggette a fenomeni di fading (evanescenza del segnale) di notevole entità e a riflessioni imputabili alla presenza di cammini multipli. Chiunque abbia ascoltato emittenti che trasmettono a onde corte durante il giorno o la notte o trasmissioni a onde medie durante le ore notturne avrà certamente familiarità con il fenomeno del fading. Un segnale radio risulta composto da un’onda sinusoida- le di una determinata frequenza denominata portante. Questa portante deve essere opportunamente modula- ta per poter trasmettere qualsiasi suono o informazione sotto forma di dati digitali. Solitamente vengono utilizzati diversi tipi di modulazione. La modulazione in ampiezza (AM) e in frequenza (FM) sono due tipi di modulazione largamente utilizzati per le trasmissioni commerciali fin dagli inizi del secolo scorso. Com’è facile supporre, nel- la modulazione in ampiezza varia l’ampiezza del segnale della portante, mentre nella modulazione in frequenza l’ampiezza viene mantenuta costante mentre varia la fre- quenza in funzione del suono in ingresso. La figura 4 illu- stra la differenza tra i due tipi di modulazione. L’ingresso della modulazione è rappresentato da una frequenza audio di ampiezza costante. L’andamento della modulazione AM evidenzia come varia il segnale trasmesso in funzione del segnale sorgente. Nel caso della modulazione FM, invece, il parametro che varia è la frequenza della portante. Per estrarre il segnale originale dalla portante modulata ven- gono impiegate opportune tecniche di demodulazione. Tra i metodi di modulazione più complessi utilizzati per la comunicazione dati ad alta velocità si possono anno- verare i seguenti: • BPSK (Bynary Phase Shift Keying) • OFDM (Orthogonal Frequency Division Multiplex) • QAM (Quadrature Amplitude Modulation) Ricevitori: concetti fondamentali Nella figura 5 è riportato lo schema a blocchi funzionale di un ricevitore a supereterodina a singolo stadio IF (su- perhet) che viene solitamente utilizzato per la ricezione di segnali di trasmissione AM a onde corte e medie. Un mixer e un oscillatore locale (LO) convertono il segna- le RF desiderato a una frequenza più bassa e fissa, detta frequenza intermedia (IF). Variando la frequenza dell’o- scillatore locale, la frequenza IF è sempre la stessa, sem- plificando il progetto dell’amplificatore IF e degli stadi di Fig. 4 – Le differenze tra la modulazione AM e la modulazione FM (Fonte: Mouser Electronics) Fig. 5 – Schema a blocchi funzionale di ricevitore a supereterodina a singolo stadio utilizzato per applicazioni di trasmissione AM (Fonte: Mouser Electronics) ELETTRONICA OGGI 513 - OTTOBRE 2023 14

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