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WEARABLES no quantificare lo stress, la qualità del sonno e lo stato emotivo, nonché diagnosticare l’epilessia. Sono anche disponibili fasce per la testa con EEG integrato, anche se non risultano particolarmente accattivanti sotto il profi- lo estetico. Le problematiche più importanti da affronta- re nel caso di soluzioni portabili all’interno dell’orecchio sono la miniaturizzazione dell’elettronica e la cancella- zione del rumore. Alcune società, negli ultimi anni, hanno dimostrato la fattibilità di auricolari con EEG integrato. Naox Technologies , una startup francese ha realizzato gli “N buds”, frutto di un’attività di ricerca e sviluppo durata tre anni. Si tratta di auricolari con sensori EEG miniaturizzati che l’utente può indossare per diverse ore al giorno per ascoltare musica o durante la visione di un film. Gli algoritmi di analisi che vengono addestrati sulla base dei dati dei pazienti affetti da epilessia raccolgono le informazioni durante il giorno in condizioni di vita rea- le. La qualità del segnale è equivalente a quella degli EEG usati nelle strutture ospedaliere. Tutte le applicazioni vengono inviate sullo smartphone del paziente e quindi trasmesse al medico. Oltre all’epilessia, la start-up fran- cese intende espandere il campo d’azione degli “N buds” ad altri disturbi neurologici come l’Alzheimer, i problemi del sonno e altre patologie neurodegenerative. Un’altra richiesta in continuo aumento è quella dei dati relativi agli stati emotivi e gli inserzionisti ricorrono sempre più all’EEG per potervi accedere. Attualmente tale approccio è comunemente utilizzato per valutare il coinvolgimento degli spettatori duranti gli annunci che vengono fatti nel corso di eventi importanti come la fi- nale del Super Bowl. Finora le “grandi firme” si sono astenute dall’introdurre nuove tecnologie di rilevamento nei loro auricolari. An- che se sono stati integrati sensori ottici della frequen- za cardiaca negli auricolari, al momento sono disponibili solamente dispositivi specifici per alcuni sport. Ciò molto probabilmente è imputabile da un lato al fatto che l’atten- zione si è concentrata principalmente sul miglioramento della qualità dell’audio e dall’altro che si tratta di dati già disponibile su uno smartwatch. Gli auricolari, inoltre, non consentono la visualizzazione dei dati in tempo reale. In ogni caso, visto la loro capacità di interpretare i segnali ce- rebrali, potrebbe essere giunto il tempo per gli auricolari di rivestire un ruolo da protagonisti nel campo dell’acqui- sizione dei dati tramite EEG. D’altra parte, elettrodi im- piantabili vengono già utilizzati per comunicare con gli esoscheletri che permettono ai paraplegici di camminare. Anche se nel 2023 non è prevedibile una diffusione di mas- L’accesso a dati emotivi potrebbe avvenire attraverso conduttori all’interno dell’auricolare (Fonte: IDTechEx) EO MEDICAL - MARZO 2023 XVII

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