EO_505

ELETTRONICA OGGI 505- OTTOBRE 2022 26 TECH INSIGHT ADAS SYSTEMS Fig. 7 – Esempio di un modulo TPMS (Fonte: CARiD article ) Fino agli anni 90 le principali innovazioni relative ai fari riguardavano la stessa tecnologia di illuminazione. Dalle luci alogene si è passati alle luci HID (High Intensity Discharge – a scarica ad alta intensità) fino ad arrivare alle luci a LED (Light-Emitting Diode). I LED, è noto, sonomolto più efficienti e durano più a lungo e saranno sicuramente la sorgente di luce predominante delle auto da qui in avanti. Le automobili del segmento “premium” hanno iniziato a utilizzare sistemi di illuminazione frontale adattivi negli anni2000. Iprimi sistemiutilizzavanomotori amicropasso (micro-step) per dirigere il raggio e un controllore per LED per spegnere i singoli LED in maniera selettiva. Ora questi sistemi stanno adottando una versione completamente elettronica. Un altro sistema correlato è il modulo sensore di pioggia e luce(Fig.6).Isensoridipioggiaelucerilevanounparabrezza bagnato per controllare l’azione dei tergicristalli (sensori di pioggia) e i fari (sensore di luce), compresi gli abbaglianti e gli anabbaglianti. Alcune aziende stanno cercando di implementare tali funzionalità nella telecamera, ma l’utilizzo di un modulo sensore per le luci e la pioggia è senza dubbio la soluzione più efficace. Monitoraggio della pressione degli pneumatici L’Ente statunitense NHTSA aveva preso in considerazione i sistemiperilmonitoraggiodellapressionedeglipneumatici (TPMS - Tire Pressure Monitoring System) già negli anni 70 (Fig. 7). Nonostante l’importanza, ampiamente riconosciuta, di viaggiare con i pneumatici gonfiati alla pressione prevista, a quel tempo non esisteva un sistema automatizzato adatto allo scopo. Sempre in quegli anni, uno studio condotto dalla Indiana State University aveva riscontrato che i pneumatici sgonfi erano responsabili dell’1,5% degli incidenti, a causa dell’aumento dello spazio di frenata e della diminuzione della manovrabilità del veicolo. Analoghi risultati sono stati ottenuti da uno studio indipendente condotto da Goodyear (G, 2016). Complice la crisi del petrolio che ha contraddistinto la fine degli anni 70, il problema del monitoraggio della pressione degli pneumatici è tornata alla ribalta: in questo caso l’attenzione era rivolta ai consumi di carburante piuttosto che alla sicurezza. Pneumatici gonfiata alla pressione corretta potevano infatti aumentare il chilometraggio in misura pari al 3-4% per i veicoli del tempo. All’inizio degli anni 80, la tecnologia TPMS, anche se migliorata, non era comunque particolarmente precisa o affidabile. Senza dimenticare che il costo elevato, dell’ordine di 200 dollari per veicolo, ne aveva ulteriormente scoraggiato l’adozione, soprattutto considerata la recessione in atto a quell’epoca (200 dollari del 1970 corrispondono a 1.423 dollari attuali, secondo questo calcolatore ) . La Porsche 959 del 1985 è stata la prima vettura a montare un sistema TMPS. Questa supercar si distingueva anche per alcune caratteristiche uniche per vetture di quella fascia. Oltre al sistema TMPS, questo modello disponeva di freni anti-bloccaggio, ammortizzatori idraulici (al posto delle barre anti-rollio), regolazione automatica delle sospensioni, controllo elettronico dell’altezza da terra e dello smorzamento e molte altre ancora (Huffman, 2012). Oltre a ciò, laPorsche959è stato il primoveicolo autilizzare pneumatici run-flat che richiedevano ilmonitoraggiodella pressione degli stessi. I pneumatici run-flat consentono la guida anche con i pneumatici sgonfi mantenendo il controllo del veicolo e il guidatore potrebbe non accorgersi di questa situazione. È comunque abbastanza ovvio che pneumatici run-flat sgonfi potrebbero rappresentare un pericolo aggiuntivo per il conducente di un’autovettura sportiva in grado di raggiungere velocità molto elevate. Il monitoraggio della pressione degli pneumatici è Fig. 6 – Esempio di un modulo sensore per luci e pioggia (Fonte: Hella )

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz